Avezzano. “Se non si accelerano i tempi per le visite sportive agonistiche, l’Avezzano rugby e moltissime altre società, non solo marsicane, faticheranno a scendere in campo entro i termini previsti per l’inizio dei campionati”. A lanciare il grido d’allarme è Alessandro Seritti, presidente dell’Avezzano rugby. Per i gialloneri l’avvio del torneo è fissato al 15 novembre ma il rischio (molto alto) è quello di arrivare con la squadra a mezzo servizio a causa dell’impossibilità di svolgere tutte le visite sportive agonistiche obbligatorie per scendere in campo.
Se per i tesserati fino all’Under 12 è sufficiente un certificato medico non agonistico rilasciato dal medico di base, per gli appartenenti alle categorie dell’Under 14 a salire è tassativo quello di visita sportiva agonistica. Per i minorenni non ci sono spese, a partire dai 18 anni in su invece si. Fin qui nulla di strano e tutto chiaro e lineare, non fosse altro che il suddetto controllo può essere svolto solo ed esclusivamente nelle strutture pubbliche della regione Abruzzo e non in quelle private. Salvo che queste non siano esplicitamente autorizzate poiché, appunto, convenzionate con le Asl territoriali.
Nonostante la Regione Abruzzo abbia approvato una modifica normativa che prevede l’aumento dei centri di medicina dello sport, formalizzata con la pubblicazione sul B.U.R.A. Speciale n. 94 del 26/6/2020 della L.R. 17/2020 del 23/6/2020 “Medicina dello Sport e tutela sanitaria delle attività sportive e motorie”, ad oggi nessuna delle richieste autorizzazioni in attesa di risposta nella Asl dell’Aquila è stata ancora rilasciata. Questo, di fatto, costringe le società sportive e i loro atleti a recarsi presso altre Asl convenzionate. Una situazione complessa che rischia di compromettere l’avvio di stagione di numerosi club, indipendentemente dallo sport di appartenenza.
“Per l’Avezzano rugby l’avvio del campionato è previsto per il 15 novembre ma se non si accelerano i tempi per le visite sportive agonistiche difficilmente saremo pronti prima di un mese e mezzo o due”, spiega Seritti. “La Casa di Cura Di Lorenzo, ad esempio, ha tutte le carte in regola per iniziare questo percorso, ma ad ora non è ancora autorizzata. Le società sportive si trovano nella situazione di non assumersi le responsabilità di fare scendere in campo i tesserati privi di autorizzazioni, come è giusto che sia. La salute viene prima di tutto. C’è, però, l’urgenza di sbloccare questo empasse”.
“Solo presso la Asl è possibile effettuare queste visite e sia per le stringenti – ma giuste – normative anticovid, sia per la mancanza di disponibilità, i tempi sono lunghissimi e questo si riverbera sulla pratica sportiva”, prosegue il presidente dell’Avezzano Rugby, “Si pensava di aver risolto questa problematica che esiste da anni con l’entrata in vigore di questa legge, invece ad oggi nessuna struttura è stata accreditata. Questo consentirebbe di smaltire il flusso di richieste che arrivano sulla Asl, stringendo i tempi, senza costringere i rappresentanti legali delle società a farsi carico di responsabilità ulteriori. Vorrei, però, ringraziare i medici della Asl che, nonostante il carico di lavoro ingente che grava su di loro, danno sempre il massimo, dimostrando grande professionalità e comprensione”. conclude Seritti.