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#SpazioOpposizione, il consigliere Rubeo contesta l’esposizione del sindaco: “parta dai dati e non dalla retorica”

Giorgia D'Ascanio di Giorgia D'Ascanio
10 Dicembre 2018
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Tagliacozzo. Un bilancio positivo quello descritto dal  sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio,  nell’intervista  rilasciata per la rubrica di MarsicaLive #SpazioPolitica che in queste settimane  sta illustrando il punto di vista dei primi cittadini dei comuni marsicani. Una esposizione, quella di Giovagnorio, che ha suscitato reazioni da più fronti. Non la vede come lui, infatti, il consigliere di opposizione Romana Rubeo che parla di una riduzione di presenze negli ultimi anni.

Il sindaco di Tagliacozzo  esprime soddisfazione per la promozione delle attività culturali portata avanti dalla sua amministrazione e lamenta la mancanza di una “giusta mentalità” per incentivare il turismo. Perché non crede che ciò  corrisponda al vero?

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“Bisogna partire dai dati reali, non dalla retorica. In un interessante convegno organizzato recentemente dall’Università di Tor Vergata, il quadro è stato delineato in modo chiaro e competente dal giovane ricercatore tagliacozzano Marco Prosperi: dal 2001 a oggi il numero degli arrivi è rimasto costante, ma il numero delle presenze si è dimezzato. Ciò significa, in soldoni, che il “turista” arriva la mattina e va via la sera, e che i dati, anche quelli degli ultimi due anni, non sono affatto confortanti.

Le seconde case a cui il Sindaco fa riferimento sono edifici che restano sostanzialmente vuoti durante tutto l’anno e che solo in un periodo sempre più breve dell’estate tornano a essere abitati. Di fatto, questo si traduce in un “turismo di ritorno”, legato esclusivamente alla proprietà di un immobile, e non ad altri fattori.

In questo quadro, la mancanza di strutture ricettive è piuttosto il sintomo di un problema, non certamente la causa scatenante. Quello su cui dobbiamo interrogarci è la natura delle strutture ricettive che vogliamo proporre, perché altrimenti il rischio è di ripetere gli errori del passato. Ed è in realtà proprio su questo che si deve incidere: sull’offerta che si vuole proporre, sul target che si vuole attrarre, sul “brand” che si vuole creare. E bisognerebbe anche smetterla di insultare i commercianti provando a far passare l’idea che i problemi siano dovuti a una loro presunta inadeguatezza. Le persone che lavorano e tengono vive le nostre strade e le nostre piazze andrebbero ascoltate e incoraggiate, non giudicate con un atteggiamento da maestrino.

Dagli amministratori ci si aspettano azioni concrete, proposte articolate, piani per valorizzare, ad esempio, il nostro territorio e la nostra montagna. Magari senza inseguire fallimentari modelli già sperimentati che nulla hanno a che fare con la nostra storia e le disposizioni naturali di questa terra.

Sull’offerta culturale non crede che in questi anni ci sia stato un rilancio, o magari un cambiamento rispetto al passato?

“Tagliacozzo ha sempre prodotto eccellenze in quel campo; non si tratta certo di una novità introdotta dall’amministrazione Giovagnorio e troppo spesso il sindaco dimentica di rendere merito a chi certe realtà le ha costruite e fatte crescere negli anni. Il rischio che vedo in questa fase, invece, è quello di politiche culturali sempre più rivolte solo a una stretta cerchia di persone. Bisogna evitare approcci elitisti, che spesso si traducono concretamente in una politica dei prezzi che tende a escludere e a generare divisioni; e bisogna evitarli su un piano sostanziale, perché -lo dico da musicista classica- una “manifestazione culturale” non è necessariamente una mostra, o un concerto, ma può passare anche dal recupero di specificità del nostro territorio: dai canti popolari, al cibo, ai mestieri scomparsi o recuperati. La manifestazione “Cantine nella Roccia”, ideata e organizzata dall’associazione Clan Eventi, è un buon esempio di come si possa fare cultura in maniera inclusiva e popolare, non esclusiva e non di nicchia”.

Come giudica invece  l’operato della attuale amministrazione sulle frazioni?

“Il Sindaco si dice molto soddisfatto del rapporto instaurato con le frazioni. Mi permetto, invece, di metterlo in dubbio. Basta parlare con chi alle frazioni vive, me compresa, per capire che l’idillio descritto non corrisponde assolutamente al vero. A questo proposito, vorrei ricordare che sarebbe importante considerare le frazioni, pur nella loro bellissima e magnifica peculiarità, come parte integrante del comune, e inserirle nel quadro delle politiche culturali in modo attivo e compiuto, sempre nell’ottica di un approccio alla cultura che non sia elitario ed escludente, sia sul piano sociale che su quello territoriale”.

Giovagnorio si dice sostanzialmente soddisfatto anche rispetto alle varie tematiche che sono state spesso oggetto di scontri con le opposizioni: ospedale, trasporti, caro pedaggi ed edilizia scolastica. Qual è il suo giudizio in merito?

“Trovo incredibili le parole del sindaco sull’ospedale. Mi sarei aspettata delle scuse per il modo in cui si comportò due anni fa, quando denunciammo, in ogni modo possibile, la pericolosità delle norme che già allora predisponevano la chiusura del Punto di Primo Intervento di Tagliacozzo.
Fummo definiti “sciacalli, allarmisti e terroristi”. Giovagnorio ci impedì di svolgere un Consiglio Comunale sul tema e dovette intervenire addirittura il Prefetto per ristabilire le regole minime di democrazia. Oggi, a distanza di un anno, sono proprio deputati amici del nostro sindaco, come l’onorevole Stefania Pezzopane, a chiedere la sospensione di quelle norme che sono state, in realtà, promosse dal PD quando era al governo della Repubblica e della Regione. Sul fronte della difesa dell’ospedale si sono persi due anni in cui si poteva impostare una battaglia unitaria e trasversale, come noi chiedevamo. Il sindaco porta con sé la responsabilità di aver preferito proteggere i suoi referenti politici, coprendone le bugie, piuttosto che i cittadini di Tagliacozzo.

Lo stesso avvenne sul tema dei trasporti: quando sollevammo il problema del dimezzamento delle corse dei treni sulla nostra tratta ferroviaria, dimezzamento proposto dalla Giunta D’Alfonso a Trenitalia nel 2017, il sindaco fece orecchie da mercante e parlò addirittura di positività.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, si continua a parlare di campus e noi ci auguriamo che si realizzi presto perché mettere in sicurezza i ragazzi che frequentano le nostre scuole è una priorità assoluta, ma continuiamo ad avere delle perplessità: prima di tutto sui tempi, perché il problema della sicurezza non può essere rimandato e quando sentiamo il sindaco parlare di “lotti” abbiamo il terrore che per vedere realizzata l’opera nel suo complesso (e dunque mettere in sicurezza tutti gli studenti) ci vorrà più tempo di quanto non si sia voluto far credere all’inizio di questo percorso. A tal proposito, il sindaco sostiene a più riprese di aver ereditato una situazione molto “pesante” dalle passate amministrazioni, ma è doveroso specificare che, se oggi lui e la sua Giunta possono parlare dell’avvio dei lavori del primo lotto del campus, è grazie ai 2,5 milioni di euro già stanziati in precedenza per Tagliacozzo sotto il mandato dell’Amministrazione precedente, e grazie alla possibilità di contrarre mutui, che pure è stata ereditata da una sana gestione negli anni passati.

Un’altra perplessità riguarda la collocazione del nuovo polo, decisa senza valutare mai veramente delle alternative e che continua a lasciarci interdetti perché stravolge il volto della nostra cittadina e smantella una struttura storica come lo stadio Leo Attili. Chiediamo inoltre certezze sul destino dell’Andrea Argoli e dell’Itet, che resta fuori dal progetto sul nuovo edificio. Restiamo convinti che la Giunta avrebbe fatto bene a prestare più attenzione alle nostre proposte, che avrebbero consentito di risparmiare tanto tempo e tanti soldi, di salvare lo stadio e di mettere da subito in sicurezza gli studenti. Ma purtroppo la mancanza assoluta di qualsiasi disponibilità al dialogo è stato fino a oggi un tratto caratteristico di questa amministrazione”.

Il sindaco Giovagnorio si è detto disponibile a un maggiore dialogo e ha affermato sostanzialmente che le opposizioni hanno poco da eccepire, in quanto “c’è poco da contrastare”. È d’accordo con questa affermazione?

Il sindaco continua a presentare la dialettica tra maggioranza e opposizione come una questione personalistica, ma in realtà le nostre critiche hanno sempre riguardato il merito di scelte che noi ritenevamo sbagliate o comunque migliorabili. Inoltre siamo l’opposizione più propositiva della storia di questo Comune, avendo presentato in questi anni decine di mozioni, proposte di deliberazione ed emendamenti. Semmai il problema è che spesso alle nostre proposte il sindaco risponde alzando i toni dello scontro, insultando e scadendo su attacchi vergognosi sulla sfera personale e familiare di noi consiglieri, come è accaduto a marzo durante la discussione sul bilancio in cui il mio capogruppo Vincenzo Montelisciani è stato vittima di un’invettiva ignobile. Un atteggiamento intollerabile che è speculare a quello che il sindaco assume anche confronti dei normali cittadini, dei commercianti, delle associazioni che non accettano di dire sempre e solo “sì signore”.

Vede possibile una confluenza programmatica in questa fase finale di amministrazione, o crede che saranno due anni di contrapposizione?

A noi fa piacere che oggi il sindaco si prodighi in aperture al dialogo e ci auguriamo che questo si traduca, concretamente, nell’istituzione di un numero sempre maggiore di commissioni consiliari in cui si possa lavorare insieme, come chiediamo dal primo giorno, e nel rispetto degli impegni presi in consiglio comunale nelle risposte alle interrogazioni. Mi auguro, ad esempio, che venga dato seguito alla mia proposta di un incontro con i commercianti che quasi un anno fa hanno rivolto al sindaco una petizione per discutere le criticità legate alla scelta di estendere la zona a traffico limitato anche nei mesi invernali, e che ancora oggi non sono stati degnati di una risposta.

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