Avezzano. Era atteso dal 1986 e l’amministrazione Di Pangrazio lo aveva inserito tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale della legislatura. Già si sapeva che 6 consiglieri, tra maggioranza e opposizione, non lo avrebbero potuto votare per incompatibilità. Ma quando durante il consiglio comunale di ieri è venuto a mancare il numero legale è scoppiata la polemica. Così dopo aver atteso 30 anni il piano per il recupero di Antrosano dovrà aspettare ancora qualche giorno. L’amministrazione comunale, infatti, è intenzionata a ripresentarlo sabato, durante la seconda convocazione del consiglio comunale. Per essere approvato, però, non serviranno più 13 voti favorevoli, ma ne basteranno 9. L’ulteriore rinvio ha creato molte polemiche tra la maggioranza e le opposizioni. Ignazio Iucci, consigliere comunale e promotore del piano, ha voluto precisare che: “il progetto è a cemento zero e non ha un impatto devastante sul territorio, anzi lo recupera e lo valorizza. E’ un piano ambizioso che venne già studiato e portato in consiglio dalla precedente amministrazione comunale che non riuscì ad approvarlo. La superficie totale del piano di recupero è di 63mila metri quadrati, quella pre esistente di 59mila metri quadrati. Chi polemizza considera anche 22mila metri quadrati di edifici senza tetto o completamente crollati”. Dura la posizione del consigliere Santomaggio che ha anche avuto una discussione con il sindaco, Gianni Di Pangrazio e con il vice Ferdinando Boccia. “Il mio breve intervento è stato intitolato fumo negli occhi”, ha commentato il consigliere Mariano Santomaggio, “infatti è solo fumo quello che il sindaco sta gettando negli occhi degli avezzanesi da 5 mesi a questa parte per un pò di asfalto e marciapiedi elettorali dopo aver dormito per 4 anni e mezzo. Dopo le mie parole è nato un battibecco con il sindaco e il vicesindaco Boccia che mi ha accusato di essere l’artefice dei debiti del Cam. E’ stato invocato anche l’arrivo dei vigili che poi non sono intervenuti”
Per Pierluigi Di Stefano, candidato alla carica di consigliere con De Angelis: “dispiace constatare quanto avvenuto nello scorso Consiglio comunale ad Avezzano, nel quale si è discusso, tra le altre cose, del Piano di recupero del centro storico di Antrosano, molto importante per la frazione, del quale si parla da tempo. L’attuale amministrazione che non ha potuto votare il provvedimento per via dell’assenza del numero legale in aula, dovuto tra l’altro alla condizione di conflitto di interessi di quattro consiglieri di maggioranza, piuttosto che fare mea culpa, ha accusato per la mancata approvazione le forze di opposizione, il tutto davanti agli occhi dei numerosi cittadini della frazione, invitati a partecipare per l’occasione all’assemblea. Alla luce di quanto successo le considerazioni che a mio avviso vanno fatte sono due: la maggioranza ha utilizzato in modo strumentale il tema, portato in discussione solo l’ultimo giorno utile per le convocazioni, prima dell’entrata in regime di divieto per i consigli comunali di assumere decisioni, se non nei limiti dell’urgenza e dell’improrogabilità, come disciplinato dall’art. 38 del D.Lgs. 267/2000, che nei 45 giorni precedenti la data delle elezioni dispone il congelamento dell’attività amministrativa, denotando la totale assenza di responsabilità e l’incapacità che ha avuto di adottare una minima programmazione amministrativa. I quattro consiglieri di maggioranza in condizione di conflitto di interesse che non hanno potuto partecipare al voto, avrebbero dovuto sfruttare meglio l’opportunità, dimettendosi preliminarmente e permettendo in tal modo al Consiglio Comunale di procedere alla surroga, determinando la maggioranza in Consiglio e costruendo in tal modo il voto favorevole al Piano di recupero. Nulla sarebbe costato loro la scelta di dimettersi, tra l’altro nel periodo finale della consiliatura, ma ne avrebbe molto beneficiato la comunità di Antrosano. Si è preferito invece addossare in modo e strumentale le colpe alle forze d’opposizione, davanti a numerosi cittadini antrosanesi invitati a partecipare al Consiglio, raccolti quasi in una “Captatio benevolentiae” dalla maggioranza, piuttosto che spiegare il fallimento totale rispetto alla causa in questione. L’auspicio è che il futuro possa riservare ai cittadini di Antrosano maggiore serietà, impegno e presenza da parte dell’istituzione comunale”. Sulla vicenda è intervenuto anche Alessandro Barbonetti, consigliere d’opposizione, critico sull’operato della maggioranza su questo ultimo consiglio. Nell’ultimo Consiglio comunale, tre cose buone per la città sono state fatte. “Solo grazie all’impegno dell’opposizione”, ha affermato Barbonetti a nome di tutti i consiglieri di minoranza, “siamo riusciti a fare in modo che, nonostante una maggioranza sempre più rabberciata e dispersa nonché impegnata più a fare campagna elettorale che il bene della città (al quale non ha tenuto per tutta la consiliatura) fossero approvate l’istituzionalizzazione della gara podistica Stracittadina e il permesso di costruire in deroga per la nuova scuola d’infanzia Madonna del Passo. Nella stessa seduta, grazie alla strategia dell’opposizione, si è riusciti a bloccare la lottizzazione che prevede la cementificazione di Antrosano. Quel che il sindaco e i suoi chiamano riqualificazione del borgo di Antrosano, infatti, altro non è che un piano di lottizzazione per la costruzione di nuove abitazioni, per 28mila metri quadrati di cemento, che porteranno al raddoppio della superficie cementificata della splendida frazione di Avezzano. Frazione che invece meriterebbe più attenzione con piani di recupero e valorizzazione del borgo storico. Interventi che riguardino le vecchie abitazioni e la risistemazione urbana nonché l’ideazione di iniziative che traggano origine dalle tradizioni e dal patrimonio storico che Antrosano possiede e che ha già messo in mostra nel passato. La maggioranza, con un provvedimento che riteniamo anche questo discutibile, proverà a farlo riapprovare in quella che ritiene la prosecuzione del consiglio comunale, sabato 29 aprile. Una data che riteniamo una convocazione irrituale, dopo il termine del 27 aprile che sterilizza l’azione delle amministrazioni chiamate ad occuparsi di ordinaria amministrazione e casi urgenti. Poiché la cementificazione di Antrosano non è urgente e tantomeno è ordinaria amministrazione, ed è soprattutto un danno, noi consiglieri di opposizione al Consiglio comunale di Avezzano, vogliamo rassicurare la città intera e la popolazione di Antrosano in particolare, che sarà nostro impegno impedire che venga approvato questo piano di deturpamento. Un piano che si vuole far approvare, dopo cinque anni di inattività della maggioranza Di Pangrazio, non in zona Cesarini ma a tempo scaduto, in contrasto con l’attuale depotenziamento preelettorale previsto dalla norma e col soli scopi di propaganda. Tutto questo non passerà”. Sull’argomento è intervenuto anche Giuseppe Di Gabriele, candidato di Riconquistare Avezzano. “Ciò che si evince”, ha dichiarato Di Gabriele, “è la mancanza della vera trasparenza nei confronti dei cittadini, da parte sia della maggioranza che della minoranza. Alcuni argomenti come il rinnovo della concessione all’utilizzo dei campi da tennis del centro polisportivo R. Appolloni all’associazione Tennis Team di Avezzano a costo zero a fronte di alcuni lavori di ristrutturazione dei campi (circa 160 mila euro per una concessione di 20 anni), oppure il più importante argomento che riguarda il recupero del centro storico di Antrosano, nonché diversi cambi di destinazione d’uso e di aumento di volume di costruzioni immobiliari, non sono stati pubblicizzati in modo vero, tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione. Sul sito del comune è soltanto presente una comunicazione del vice-presidente della commissione consiliare urbanistica che afferma che in Giunta è stato approvato il progetto del recupero del centro storico di Antrosano. Da notare che: non è presente il numero e la data dell’atto di approvazione da parte della Giunta Comunale; tale atto non è presente sul sito del comune di Avezzano. Perché su un argomento così importante non è data la possibilità ai cittadini che abbiano volontà e direi anche tempo di potersi documentare e informare adeguatamente? Perché la delibera di Giunta Comunale non è ancora presente sull’albo pretorio on line del sito del comune di Avezzano? Forse perché la normativa consente all’amministrazione di avere sei mesi di tempo per la pubblicazione? Forse perché bisogna fare una richiesta di accesso agli atti che sicuramente verrà evasa positivamente ma magari dopo l’undici giugno? Beh ma questa non è trasparenza , questo vuol dire banalmente rispettare le norme. Se non vi è nulla da nascondere perché non portare a conoscenza la cittadinanza delle decisioni prese? L’opposizione in questa occasione, più delle altre passate, l’opposizione aveva il dovere e direi anche l’opportunità, vista la campagna elettorale in atto, di fare in modo che gli avezzanesi sapessero: quali specifiche ragioni spingono l’opposizione ad assentarsi dall’aula per impedire l’approvazione della delibera. Se la minoranza giunge ad assumere un atteggiamento così radicale, vuol dire che ha studiato a fondo il tema. E allora perché nei giorni scorsi non vi è stato nemmeno un comunicato inviato alla stampa nel quale fossero chiarite le ragioni per le quali la minoranza considerava invalida o inopportuna la delibera? che per il recupero del centro storico di Antrosano probabilmente la commissione consiliare urbanistica è stata convocata con 24 ore di ritardo; quali specifiche ragioni rendono inopportuni o addirittura invalidi i cambi di destinazione d’uso e gli aumenti di volumetria proposti dalla Giunta. Anche qua la minoranza, che in Consiglio si è assentata, non ha minimamente informato i cittadini con interventi o comunicati stampa; che la concessione alla Tennis team dei campi da Tennis del c.d. Velodromo sarebbe scaduta nel 2018, e che non vi era alcun’urgenza di portarla in quest’ultimo Consiglio Comunale. Ormai acqua passata perché è stata approvata. I dubbi che mi sorgono sono i seguenti: fino ad oggi, quante cose sono accadute all’interno di quell’aula e non le abbiamo mai sapute!? Maggioranza e minoranza, che non a caso noi consideriamo correnti del Partito Unico dei centri di potere, sono giorni che si bacchettano sulla stampa intorno ai più vari argomenti; eppure la minoranza, pur assumendo in Consiglio Comunale un atteggiamento radicale (si è assentata dall’aula), non ha reso di pubblico dominio le ragioni che hanno giustificato un atteggiamento tanto intransigente dentro l’aula del Consiglio. Sorge il dubbio che tra membri del medesimo partito debba esservi una qualche forma di rispetto: le liti a chiacchiere sono pubbliche; i dissidi veri sono “interni” (al Partito Unico)”.