Avezzano. Fanno molta fatica a scintillare le luminarie accese nella zona commerciale poco fuori Avezzano, a causa della fitta nebbia che da stamane avvolge la città. Scintillano poco le luci anche perché avvertono la poca energia che c’è in questo Natale, quello della peggior crisi degli ultimi venti anni. Un Natale dalle spese ridotte all’osso, quello dell’agnello per il pranzo del 25, e alla lisca, quella del pesce per la cena della vigilia. Proprio così, i marsicani, in linea con il crollo degli acquisti in tutto il Paese, stanno spendendo poco, pochissimo in questi giorni. Solo oggi lunghe code davanti al banco del pesce, della carne, dei prodotti tipici per le feste. Per il resto solo dati negativi. Via spese superflue, eliminate le griffe, i viaggi, i regali inutili. Ma quali sono quelli utili? Nessuno. Si spende solo per i momenti conviviali con parenti e amici, a casa di parenti e amici. Natale con i tuoi, dice il proverbio, e Pasqua pure se continua così! Secondo Codacons i consumi legati alle feste si sono ridotti di quasi la metà. Le festività di Natale rappresentano la principale occasione di acquisto per le famiglie, generando ingenti volumi d’affari in tutti i settori. Negli ultimi anni però a causa della crisi economica e della progressiva perdita del potere d’acquisto dei cittadini, si è registrato in Italia un crollo vertiginoso dei consumi natalizi, calati dal periodo pre-crisi ad oggi addirittura del 42,7%. E’ il Natale della disoccupazione, dell’emarginazione sociale, della mancanza di fiducia da parte dei giovani. I commercianti propongono merce con sconti, i negozi sono aperti fino a tardi, questa sera nel più grande centro commerciale della Marsica è la volta della notte bianca, con la possibilità di fare acquisti fino a mezzanotte. La gente gira, guarda, è tentata dalle mille proposte ma resiste. Per quest’anno Babbo Natale ha il sacco vuoto. Gianluca Rubeo