Avezzano. Emergono nuovi particolari sull’inchiesta per l’uso disinvolto delle auto di servizio che si è abbattuta sulla Provincia, su tre autisti e sul sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, dirigente del settore Governance e Provveditorato. Gli inquirenti, infatti, avrebbero messo in atto dei pedinamenti per accertare i movimenti delle auto da loro utilizzate. Si tratta di due Alfa Romeo e di una Fiat Panda. Secondo quanto accertato dalla magistratura aquilana, le macchine sarebbero state utilizzate anche per andare a fare la spesa e alcune delle persone coinvolte si sarebbero addirittura portata l’auto di servizio a casa nel fine settimana, ma anche in altre occasioni. Su disposizione del giudice del tribunale dell’Aquila Romano Gargarella, le macchine sono state sequestrate dalla polizia giudiziaria della procura dell’Aquila. L’inchiesta è ancora aperta e la magistratura sta mantenendo il massimo riserbo. Per ora nel registro degli indagati sarebbero inscritte quattro persone ma non è detto che lo scenario non possa cambiare nelle prossime ore. Il sindaco, che ha rinunciato nel suo mandato all’indennità di primo cittadino, ha appreso la notizia ieri pomeriggio in comune. Con i suoi collaboratori si sarebbe detto assolutamente tranquillo sulla vicenda e con i suoi legali starebbe cercando di capire i fatti che hanno fatto scattare l’inchiesta”.
Sequestro delle auto in Provincia, coinvolto il settore diretto dal sindaco Gianni Di Pangrazio
Inchiesta auto blu, accertamenti sugli spostamenti del sindaco Di Pangrazio indagato per peculato