Avezzano. Botta e risposta ieri tra Fli e Pdl in consiglio comunale. Dopo la discussione sull’incompatibilità del consigliere Ernesto Fracassi – sollevata da Franco Botticchio, ideatore del periodico Il Martello del Fucino, secondo il quale il neo consigliere sarebbeincompatibile perchè membro del Cda di Aciam – la discussione si è spostata sul rimpasto in giunta. Il cambio nei banchi degli assessori, Filomeno Babbo e Lorenzo De Cesare al posto di Domenico Mancini e Antonio Di Fabio, ha sollevata divese polemiche in consiglio comunale. Il consigliere Gino Di Cicco, capo gruppo di Fli, ha attaccato il sindaco Floris per il rimpasto in giunta e per la sua gestione amministrativa. “La disamina delle vicende che hanno caratterizzato i suoi nove anni di incarico ci convincono che abbiamo sbagliato sia la prima che la seconda volta a sostenerla nella sua rincorsa alla carica che ricopre”, ha spiegato Di Cicco rivolgendosi al sindaco Floris. “Lei, esaminando il suo modo di operare, non meritava e non merita certo di rivestire il ruolo che ha. Lei è il tipico prodotto della seconda Repubblica, che utilizza i sostenitori per raggiungere il suo scopo e poi una volta eletto, dimentica i patti pre elettorali, si circonda di soggetti meno validi elettoralmente ma che non pensano e quindi gestibili rispetto ad altri. Ma bisogna dire che è in buona compagnia, lei è sostenuto da consiglieri che come lei sono andati ad elemosinare la candidatura ed il giorno dopo l’elezione hanno pensato bene di mettersi in proprio, consiglieri che sono rientrati grazie a promesse poi non mantenute, da un consigliere raccolto in un momento di difficoltà, dopo la sua cacciata da parte dei suoi ex amici che però sono tornati ad essere amici, ed elevato al ruolo di capogruppo da consiglieri che hanno dimostrato di essere incapaci di mostrare insensibilità verso chi era in disgrazia, ma anche quest’ultimo appena è riuscito a camminare di nuovo con le proprie gambe non ha dimostrato la minima riconoscenza verso chi lo ha aiutato. E’ vero, nessuna è perfetto ed allora anche noi abbiamo un difetto: siamo affidabili. Ad un falso non udente come lei”, ha continuato Di Cicco, “è certamente inutile ricordare il valido sostegno che ha avuto da chi è stato capace di organizzare per ben due volte la lista che ha preso più consensi, è inutile ricordarle che proprio contro gli assessori designati da quelle liste, che hanno sicuramente svolto con coscienza il mandato conferitogli, lei si è accanito con un rancore incomprensibile e non riscontrabile verso altri; erano consiglieri che hanno rinunciato al ruolo, ottenuto con il consenso dei cittadini, e che si sono dimessi confidando nella validità di quello che ci si diceva all’atto della firma delle dimissioni. E’ inutile ricordarle che lei è un sindaco part-time che non ha tempo per svolgere al meglio il proprio ruolo, basta ricordare le rare volte che ha convocato i consiglieri di maggioranza per farli partecipi delle iniziative dell’amministrazione, ed è proprio per questo che poi si partoriscono delibere come quelle inerenti le scuole medie e la scuola di via Mazzini. Ma se ci sono consiglieri che delegano altri per le iniziative da prendere, non ci si può accanire verso quelli che hanno la voglia di essere parte attiva dell’amministrazione e partecipare alle scelte. Ai vecchi ed ai nuovi assessori non dobbiamo dire niente, lo sanno che sono destinati a ratificare le decisioni che arriveranno da alcuni soggetti a cui non ci si può permettere di dire no, se non si vuole rischiare di perdere il ruolo ottenuto. Ma anche lei sindaco”, ha concluso il consigliere di Fli, “esegue disposizioni che le arrivano da soggetto esterno all’amministrazione e non può essere diversamente, perché all’incontro per l’ufficializzazione del nuovo gruppo consiliare lei non ha parlato di dentro o fuori dalla maggioranza, lei ha solo esternato il suo disappunto per le dichiarazioni rese davanti al giudice da una persona, quindi in modo particolare l’estromissione degli ultimi assessori non sono dettati da strategia politica ma solo da ordini da eseguire. Ma lei aveva il dovere di ricordare il sostegno che quelle persone le hanno dato in tutto questo tempo. Ci conforta l’idea che questo mercato delle vacche si avvia a conclusione e questa città sarà sicuramente migliore senza la sua guida”. L’intervento di Di Cicco ha sollevato le ire dei consiglieri del Pdl e del Pd. Tutti sono intervenuti a sostegno del primo cittadino e contro le invettive del capo gruppo del Fli. Giuseppe Di Pangrazio del Pd, ha affermato: “speriamo che nell’ultimo anno gli assessori siano attivi e lavorino di più. Sulle deleghe non c’è un voto di gradimento, ma solo una decisione politica. Vorremmo sapere se oggi i consiglieri di Fli hanno fatto dichiarazione di appartenenza collocandosi come gruppo a se in maggioranza”. Per il consigliere Alfredo Iacone (Pdl): “ci sono due opposizioni: una che attacca, l’altra che dice cose costruttive. Fli voleva fare l’opposizione rimanendo in giunta, non è corretto e non è onesto. Noi abbiamo chiesto di fare chiarezza”. La pensa così anche il consigliere Carmelo Occhiuto: “c’era l’esigenza di fare chiarezza, ci aspettavamo delle critiche ma non degli attacchi ad personam”. Il consigliere del gruppo Rinnovamento e partecipazione Roberto Verdecchia, ha chiesto al sindaco “perchè ha tolto l’assessore Di Fabio e l’assessore Mancini? Capisco il susseguirsi delle vicende politiche però vorrei una spiegazione logica”. A chiudere la discussione è stato proprio il sindaco Floris. “Il travaso di bile che il consigliere Di Cicco ha letto non è altro che un dettato dei suoi padroni”, ha dichiarato il primo cittadino. “Io non sono l’uomo più affidabile, ma credo ve ne siete accorti tardi visto. Andate a dire quello che avete detto oggi a quei cittadini che hanno creduto in me e mi hanno votato. Che io non sia il tipo abituato a prendere ordini lo chiarisce la mia storia, non sono stato mai abituato a battere i tacchi davanti a nessuno. Ho lottato più di un anno e mezzo con Nino Sospiri proprio per questo. Trovo difficile allinearmi ai dicta, agli ordini e quant’altro. Mi auguro sia così per molti. Ringrazio Di Pangrazio, ma quando l’opposizione ti si alliscia c’è un secondo fine. L’uomo solo al comando va bene in una gara di ciclismo, ma non per governare una città. Avezzano è stata sempre amministrata da una squadra. Il cambiamento di giunta è il più motivato perchè basato su problemi di carattere politico. Questa è la vera motivazione e se in un contesto di carattere politico non sono motivati i problemi politici ditemi voi quali sono. Conosco gli uomini di destra”, ha concluso Floris, “e posso dire che quelli vivi stanno vomitando, quelli morti si stanno rivoltando nella tomba sapendo di essere rappresentati da certe persone”.