Avezzano. Un sit-in a vegliare vicino alla bara della defunta società di trasporti Tua. E’ stato organizzato da Filt Cgil Abruzzo che ha proclamato un primo sciopero di 4 ore dei dipendenti Tua che si è tenuto ieri venerdì 15 dicembre dalle 16.30 alle 20.30 (personale viaggiante) e nelle ultime 4 ore del turno per il restante personale. Nonostante la pioggia battente i lavorato hanno manifestato guidati dal segretario regionale Domenico Fontana e provinciale Franco Rolandi, della Filt Cgil. Secondo Rolandi, il sindacato non si è sottratto in questi anni al percorso tortuoso che ha permesso in tempi record un’operazione imponente di razionalizzazione delle aziende partecipate della Regione Abruzzo nel settore del trasporto pubblico locale. Una operazione che ha consentito, nel 2015, la nascita di Tua Spa, azienda di oltre 1600 dipendenti, inserita di diritto tra le prime dieci società italiane di tpl sulla base dei km annui effettuati, dell’entità del fatturato, del capitale sociale e delle ben otto unità di produzione dislocate nelle quattro province abruzzesi. “Pur di consentire l’avviamento e la messa in sicurezza della nuova società che ereditava una situazione economica ma anche organizzativa davvero drammatica”, continua Rolandi, “ha condiviso con i lavoratori misure ed interventi inizialmente impopolari che hanno determinato da un lato, inconfutabili aumenti della produttività e, in taluni casi, anche importanti riduzioni salariali”.
I dipendenti hanno chiesto un serio piano anti-evasione che coinvolga gli autisti ma anche il personale amministrativo, il rispetto del contratto aziendale a cominciare dalla durata massima dei nastri lavorativi e che venga immediatamente espletato un concorso pubblico per l’assunzione di personale di manutenzione dei mezzi in base ad accordi sottoscritti dal 2016″. I dipendenti, inoltre, chiedono che “si faccia chiarezza sul futuro della Strada parco e soprattutto che si dica ai lavoratori e all’opinione pubblica in che modo l’azienda riuscirà a giustificare gli oltre 15 milioni di euro già spesi, 12 dei quali provenienti dal finanziamento pubblico che probabilmente qualcuno ben presto andrà a richiedere”.