L’Aquila. “L’ultima cosa che avrei pensato di fare in vita mia era uno sciopero della fame, ora però è un qualcosa che si rende necessario”. Esordisce così nel corso della nostra chiacchierata Tiziano Iulianella, vicesindaco di Pescina ma – prima di questo – allevatore da quasi 30 anni, dal 1993, e rappresentante di chi dell’allevamento del bestiame ne ha fatto una ragione di vita.
“La misura 10 del Programma di sviluppo rurale regionale destinata ai pascoli – racconta – mi vedeva riconosciuti 20 mila euro, che sono necessari per l’attività: non sono un semplice diritto spettante, sono fondi necessari affinchè si possa portare avanti una programmazione a medio – lungo termine dell’attività d’impresa: senza programmazione non è possibile, infatti, pagare nè i fornitori, nè i dipendenti, nè lo Stato”.
“Sono 14 o 15 mesi che questa situazione si protrae e non ho ancora ricevuto nulla di quanto spettantemi. Come individuo sento le Istituzioni della Regione enormemente distanti e ciò mortifica la dignità della persona; come rappresentante dei cittadini della Marsica sento che questa umiliazione si estende anche a loro”.
“Non è pensabile che, per eccessiva burocrazia, ci si veda negato un diritto per più di un anno: se quei fondi spettano, che vengano erogati; se nel frattempo è intervenuto qualche problema burocratico o altro, che almeno si dica: come tutte le persone che si son sempre rimboccate le maniche, me ne farò una ragione”.
Racconta poi un aneddoto: “A maggio un mio caro amico, anche lui allevatore come me, dovette chiedermi 300 euro in prestito per acquistare i vestiti per la comunione del figlio, non potendo provvedere da sè in quanto il mancato arrivo dei fondi promessi impedisce la possibilità di poter strutturare adeguatamente la propria vita nelle più piccole necessità”.
“AGEA – AGenzia Erogazioni Agricoltura, dipendente dal Ministero – e Regione continuano a rimpallarsi la responsabilità: a noi non interessa, interessa che si giunga ad un punto”.
Nel frattempo, comincia a piovere: “Piove? Resterò qui, non ho intenzione di tornare a casa. Se necessario inizierò anche uno sciopero della sete. Prenderanno atto di questa situazione? Speriamo qualcuno lì dentro si svegli”. Nello Simonelli