Canistro. Giornata intensa fuori i cancelli dello stabilimento dell’acqua Santa Croce di Canistro, dove non sono mancati momenti di tensione tra i lavoratori e la proprietà. Venendo meno agli accordi presi con le parti sociali il patron Camillo Colella ha tentato di portare via dall’azienda alcuni macchinari. Ai lavoratori, che oggi hanno annunciato altri cinque giorni di sciopero, si sono aggiunti numerosi cittadini che per mezzo di una barriera umana hanno impedito ai tir di entrare e di caricare alcuni macchinari. Era presente anche il sindaco del comune rovetano Angelo Di Paolo il quale ha chiesto di mantenere i toni calmi per evitare che la situazione potesse degenerare. Le parti sociali, rappresentata da Marcello Pagliaroli Fai-Cgil, Franco Pescara Fai-Cisl e Leonardo Lippa Uila- Uil, hanno cercato di trattare con l’azienda, ma non è stato possibile. Grazie alla costanza dei lavoratori e ai tanti cittadini accorsi, i tir arrivati hanno fatto marcia indietro, non portando via di fatto le macchine etichettatrici e altri materiali come tappi e bottiglie. Nel tardo pomeriggio Colella è uscito dallo stabilimento con la propria auto tra due ali di folla battendo sarcasticamente le mani ai cittadini in protesta che hanno risposto con un invito ad allontanarsi dal Paese. Le forze dell’ordine hanno presidiato lo stabilimento per l’intera giornata impedendo che la situazione potesse degenerare., Intanto mercoledì è previsto un incontro in Regione, con il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e il sottosegreatrio Mario Mazzocca, le parti sociali e la proprietà, che potrebbe essere decisivo e risolutivo per le sorti dello stabilimento. “E’ stata una giornata particolare e difficile. Ma con la santa pazienza e con la preziosa collaborazione delle forze dell’ordine stiamo aspettando che tutto torni nella normalità ed entro la sfera dei diritti per riuscire a caricare e far partire i tir per le consegne”. E’ il commento di Camillo Colella, sulla situazione che si e’ creata oggi a causa del diniego da parte dei dipendenti in sciopero, di ingresso nel sito. “Siamo fiduciosi che prima o poi la quindicina di dipendenti della santa croce che manifesta, possano capire la responsabilità di questa situazione che mette in difficoltà tutti, non e’ certo della proprietà – continua Colella -. Comunque, vogliamo rassicurare che la Santa Croce non chiude e continuerà a mantenere con puntualità gli impegni con clienti e fornitori anche delocalizzando l’attività in altri siti produttivi. Tutto ciò – conclude Colella – in attesa della definizione del contenzioso con la Regione e dell’esame definitivo del nuovo bando per la concessione”. Santa croce ha in atto una disputa giudiziaria su più fronti con la Regione Abruzzo. @fededimarzio84