Avezzano. La decisione di chiudere Neurochirurgia ad Avezzano, a sorpresa e nonostante le rassicurazioni dei soggetti interessati, sta suscitando reazioni e preoccupazione in tutto il territorio. L’opsedale scoppia di pazienti e richieste, ma i tagli non si fermano. Ictus e infarti, vista anche la chiusura per tre volte a settimana del servizio di emodinamica, potranno essere trattati solo dall’Aquila. Si chiedono spiegazioni sull’accaduto ed è stata anche proposta l’occupazione della Asl.
Il centrodestra in Regione ha già annunciato una interrogazione al prossimo consiglio. “Questo è un vero e proprio stupro alla Marsica”, ha dichiarato il consigliere regionale di Forza Italia Emilio Iampieri, “è un atto gravissimo e inaccettabile, ancora più pesante se unito agli altri tagli in atto sulla sanità. Faremo le barricate e proporrò ai sindaci del territorio che vorranno aderire di occupare la direzione generale della Asl. Chiederemo un incontro immediato con il manager”, ha aggiunto, “e pretenderemo una giustificazione convincente. In caso contrario occuperemo gli uffici. Questa è una cosa che non può passare”, ha sottolineato, “in nessun modo possiamo accettarla e in nessun modo possiamo passarci sopra. Qui si parla della pelle della gente in quello che è il territorio più densamente popolato della provincia che già viene espropriato di uffici pubblici a favore del capoluogo. Ciò che mi stupisce”, ha concluso Iampieri, “è che tutto ciò è avvenuto senza una discussione preventiva ma con un sotterfugio di questo tipo. Nei prossimi giorni ci informeremo per capire cosa c’è dietro e faremo subito una interrogazione al prossimo consiglio regionale”.
Il primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha chiesto al manager Rinaldo Tordera e al direttore sanitario Maria Teresa Colizza e a quello del Dipartimento chirurgico, Giovanni De Blasis, un resoconto sulla vicenda tramite una riunione urgente in Comune. “Sono contrario alla chiusura di Neurochirurgia per quanto riguarda le emergenze e le urgenze”, ha spiegato, “non voglio una reparto che faccia interventi programmati al cervello, ma che possa invece bloccare ad esempio un Ictus, che sia un servizio salva vita. Farò tutte le azioni possibili per questo obiettivo. Questa chiusura è in sostanza una disposizione del primario dell’Aquila Renato Galzio che già lo scorso anno aveva provato a soverchiare autoritariamente il reparto di Avezzano. Ero riuscito a bloccarlo, ma ancora una volta ci ha riprovato. Non entro nel merito delle questioni tecniche che verranno affrontate con il gruppo di lavoro medico scientifico che ho costituito ad Avezzano. Ma martedì o mercoledì dovranno venire a relazionare da me e dagli altri sindaci il capo dipartimento a cui Galzio fa riferimento e il direttore sanitario, e se non avremo dei chiarimenti tecnici soddisfacenti faremo del tutto per impedire una cosa del genere”. Anche i comitati civici si stanno mobilitando. “La Marsica in questo momento è piagata, ma non piegata, dalle privazione e dai tagli di una politica chiusa che non riesce a sollevare lo sguardo sui diritti e sulla dignità di un popolo”, ha affermato Rita Tabacco del comitato civico a difesa degli ospedali abruzzesi, “la gente è stanca e saranno adottate tutte le strade, compresa quella della protesta. I politici abbiano il coraggio di metterci la faccia su quello che sta accadendo”.
Dure accuse anche dai consiglieri della provincia dell’Aquila Gianluca Alfonsi e Felicia Mazzocchi. “Ancora a dover difendere il nostro sistema sanitario territoriale dalle spoliazioni e dalle mancate promesse. Il problema non va posto con uno squallido riferimento ai campanilismi e possono esserci tra territori, ma nella programmazione del maggiore servizio che l’amministrazione pubblica possa rendere, e che è rappresentato dalla sanità, il fattore popolazione, territorio servito e peculiarità d’eccellenza non possono essere trascurati. E l’ospedale di Avezzano non solo lavora con i residenti marsicani, ma ha risponde anche ad una domanda di ricoveri e visite provenienti dalle altre regioni. A marzo”, continuano Gianluca Alfonsi e Felicia Mazzocchi, “scorso si era parlato, ad esempio, di potenziamento dell’emodinamica in un annuncio del sindaco di Avezzano e del nuovo manager della Asl e, ancora dello stesso mese, l’annuncio del primo cittadino del potenziamento di neurochirurgia. Quando tutto sembrava andare nella giusta direzione è entrato l’elefante dentro la cristalliera e ha mandato in frantumi tutte le aspettative. Dopo l’addio a Pescina e Tagliacozzo ci toccherà sopportare altre sottrazioni? E no caro presidente della regione e cari tutti voi che avete le mani in pasta con potere decisionale, non ce la facciamo proprio più a dare il buon esempio di buona creanza, pazienza ed umiltà. Fra le altre cose, ci preme ancora che la regione si attivi per una commissione scientifica di esperti che studino le malattie oncologiche rispetto alla rilevanza nel territorio. Ma qui, come si vede, siamo ancora a tirare sempre e solo da una parte un lenzuolo ormai logorato”.
Anche dall’Udc, e in particolare dal segretario cittadino Luigi Gallucci e dal coordinatore marsicano Rocco Di Micco, arrivano sferzate contro i tagli avviati dalla Asl e dalla Regione nella Marsica. “La notizia apparsa sulla stampa lascia senza parole, se non quelle per gridare un totale disappunto”, affermano, “la gravità sta nel fatto che specialisti dell’ospedale di Avezzano, per volere del Responsabile del Reparto di Neurochirurgia dell’Aquila, dovranno recarsi a prestare servizio presso l’ospedale di L’aquila per far fronte ad una famigerata carenza di personale. L’avallo del Manager della ASL si basa motivazioni che sinceramente sfuggono ai più, ma hanno evidentemente convinto Maria Teresa Colizza, direttore sanitario ed Giovanni De Blasis, direttore del dipartimento chirurgico, entrambi cittadini marsicani che sembrano appoggiare la linea. In un periodo così particolare, dove oltre ai cittadini marsicani si aggiunge la presenza dei molti turisti che vengono a soggiornare durante il periodo estivo nel nostro territorio, è irragionevole far mancare l’assistenza specialistica neurochirurgica, obbligando gli utenti ad arrivare fino a L’Aquila. Del resto, il mese di luglio non è un mese fortunato per l’ospedale di Avezzano; infatti nello stesso periodo del 2014 l’allora Direttore Generale della Asl Giancarlo Silveri, solo a seguito di molteplici interventi politici provvedeva a riaprire il reparto di neuro-traumatologia, dopo un periodo di chiusura. Oggi, a distanza di soli due anni, il Direttore Generale Tordera , ne avalla la chiusura. Si chiede pertanto al Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, quale massima autorità sanitaria, di convocare con la massima urgenza una riunione dei Sindaci dei Comuni Marsicani e dei Consiglieri Regionali per affrontare con immediatezza la grave problematica della chiusura del reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Avezzano e di diffidare la Direzione Generale della ASL rispetto al provvedimento adottato. La Marsica non può permettersi di perdere questo importante reparto specialistico soprattutto dopo aver assistito alla riconversione dei due ospedali di Tagliacozzo e Pescina senza fare resistenza. C’è bisogno di fare squadra con tutti i sindaci del territorio marsicano, ognuno in rappresentanza dei propri cittadini che certamente faranno gruppo comune per la difesa della nostra dignità, della nostra territorialità e prima ancora della salute di tutti coloro che si rivolgono con fiducia agli ottimi servizi ed ai professionisti presenti nel nostro ospedale di Avezzano”.