L’Aquila. Secondo una recente indagine realizzata all’Associazione ospedali pediatrici italiani Aopi, esiste una vera e propria emergenza a livello nazionale, soprattutto per la carenza di posti letto dedicati alla neuropsichiatria: ne mancano almeno 150. E’ l’allarme lanciato, nella giornata dell’inaugurazione della nuova psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’ospedale Meyer, da Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer e presidente dell’Aopi. Da alcuni anni gli esperti registrano un trend in crescita di queste patologie, ma la pandemia ha impresso una forte accelerazione al fenomeno, si spiega in una nota. Basti pensare che nel 2018 al Meyer gli accessi al pronto soccorso per problemi psichici sono stati 226 su 42697 (0,53% degli accessi) mentre nel 2022 sono stati 624 su 39.995 (1,6% degli accessi).
Nell’arco di soli quattro anni, l’incidenza è praticamente triplicata. Il problema che ha documentato il maggiore incremento è quello relativo ai disturbi alimentari, la cui risoluzione richiede tempi molto lunghi: queste patologie hanno registrato un’impennata passando da 34 casi nel periodo pre-pandemico (dal 2018 al 2020) a 148 durante la pandemia (dal 2018 al 2020). In crescita anche i casi di autolesionismo, che nello stesso lasso di tempo sono quasi raddoppiati, da 70 a 138. In aumento anche i sintomi ansiosi (da 108 a 307). Zanobini ha colto l’occasione per sollevare il problema della presa in carico degli adolescenti che soffrono di problemi di salute mentale. L’appello, rivolto a tutte le istituzioni nazionali e regionali, vede come punto di partenza i risultati preliminari di uno studio condotto dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che, in base a un accordo stipulato con Aopi, ha concentrato l’attenzione sul tema della salute mentale in area pediatrica.
Il quadro complessivo che emerge anche dal confronto con le società scientifiche indica che, a fronte di una crescente richiesta, una carenza di risorse dedicate: solo 1 paziente su 5 riesce in Italia ad essere ricoverato in un reparto di neuropsichiatria e 4 su 5 vengono purtroppo ricoverati in reparti non appropriati, di cui 1 addirittura in reparto psichiatrico per adulti, si spiega ancora. “Nel nostro Paese – spiega – vi sono infatti troppo pochi posti letto dedicati alla neuropsichiatria infantile, quasi tutti nel Centro-Nord. La carenza di risorse ospedaliere minime per i disturbi neuropsichici dei ragazzi risulta ormai pesante, soprattutto alla luce dei dati post-pandemici. Occorre un’attenzione speciale delle istituzioni tutte per fronteggiare una delle più gravi crisi della nostra società: altrimenti si assiste sia al dramma delle famiglie lasciate sole che a ricoveri di ragazzi in reparti per adulti”.