Avezzano. Riorganizzazioni delle sedi giudiziarie: soddisfazione del capogruppo di Rinnovamento e Partecipazione, Roberto Verdecchia. “Esprimo grande soddisfazione, come capogrupo e come professionista nel mondo della giustizia, per l’emendamento presentato dal Partito Democratico sulla riorganizzazione delle sedi giudiziarie”, ha spiegato Verdecchia, “evidente è il contributo del Senatore Luigi Lusi, che ha ben rappresentato e tutelato le esigenze del nostro territorio, mantenendo, da parte sua, fede agli impegni assunti nei recenti incontri del 26 e 27 agosto sia con il Consiglio dell’Ordine di Sulmona che di Avezzano. L’emendamento pone le condizioni per salvaguardare i palazzi di giustizia ”minori” , tra cui ovviamente quello di Avezzano che ha l’unico difetto di non essere nel capoluogo di provincia, ridisegnando le nuove delimitazioni delle circoscrizioni giudiziarie, con trasferimento di porzioni di territorio da tribunali di più grandi dimensioni a quelli più piccoli; oltre a prevedere la possibilità di accorpamento delle sedi più piccole tra di loro ovvero all’ufficio territorialmente contiguo, per i tribunali non aventi sede presso il capoluogo di provincia, tenuto conto del bacino di utenza, del carico di lavoro e della presenza sul territorio di particolari fenomeni di criminalità organizzata, nonché della distanza chilometrica delle sedi interessate, da valutare in considerazione delle infrastrutture esistenti e del complessivo sistema di trasporto e della mobilità pubblica e privata. Nell’emendamento, inoltre, si chiede di tener conto dei dati relativi alle sopravvenienze pro capite civili e penali totali e per ciascun magistrato compreso nella pianta organica rispetto al dato medio nazionale, e del rapporto con la popolazione. Gli interventi, dunque, devono essere finalizzati alla realizzazione di un’equa distribuzione dei carichi di lavoro e, quindi, ad una adeguata funzionalità degli uffici giudiziari riguardo, anche, alle esigenze di tendenziale specializzazione delle funzioni giurisdizionali civili e penali; oltre a prevedere la razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace con un carico di lavoro inferiore alla capacità di smaltimento di un solo giudice”.