Avezzano. Il rimpasto delle deleghe in giunta per una migliore gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per Forza Italia è solo “una nuova ripartizione degli stessi compiti per nascondere malumori”.
Secondo il consigliere di opposizione Goffredo Taddei (Fi), infatti, “il valzer delle deleghe effettuato nei giorni scorsi dal vicesindaco Domenico Di Berardino non merita particolare attenzione, visto che quella che si è spacciata come una operazione di alta strategia politico-amministrativa non è altro che una nuova divisione delle stesse funzioni tra gli stessi fedelissimi assessori”. Secondo Taddei è stata fatta solo per distogliere l’attenzione dalle “fortissime tensioni che si annidano tra i componenti della sua maggioranza con un provvedimento di facciata che però lascia inalterato il malcontento che continua a covare sotto”.
“In pratica”, afferma il consigliere, “l’intera operazione è servita soltanto a sfilare dalle mani dell’assessore all’Ambiente la competenza sulla Teckneko, come richiesto da parte della maggioranza, ma con il disappunto dell’assessore sfiduciato e dei suoi amici, affidandola alla dottoressa Colizza, medico con comprovate e innegabili competenze specifiche nel suo settore professionale, ma senza alcuna esperienza nel settore dell’Igiene urbana”. Il riferimento è all’assessore Verdecchia che ha detenuto tra le altre deleghe quella al Verde pubblico.
“Come dire che il sindaco sospeso”, aggiunge Taddei riferendosi al primo cittadino Di Pangrazio, attualmente sospeso per la legge Severino, “con questo rimpasto continua a tenersi stretto il controllo sul delicatissimo settore della gestione e raccolta dei rifiuti, soprattutto in previsione dell’imminente rinnovo del servizio (il più costoso dell’intera amministrazione), in scadenza ad agosto 2022”. Poi le accuse diventano più pesanti.
“La cosa non ci lascia per niente tranquilli”, ha infatti dichiarato Taddei, “visto che chi ha gestito il settore fino ad oggi, lo stesso Di Pangrazio, lo ha fatto con la irresponsabilità che caratterizza il suo operato: i cittadini devono sapere che per circa due anni la Tekneko ha svolto il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sanitari derivanti dal Covid senza che il Comune avesse mai adottato nessun provvedimento di affidamento e, cosa gravissima, senza predisporre alcun atto contabile a copertura dei maggiori costi. Oggi che la ditta Concessionaria minaccia di sospendere il servizio Covid se non si provvede al pagamento di quanto richiesto (circa 320mila euro), la magagna viene alla luce mentre si prova maldestramente a contestare la somma o la competenza al pagamento. La prima testa a cadere è stata quella dell’Assessore Verdecchia, probabilmente colpevole di aver dato la sveglia a un settore sonnecchiante da anni: a chi toccherà prossimamente? La speranza è sempre la stessa: che i componenti della maggioranza, ormai consapevoli della inadeguatezza del sindaco eletto a guidare la nostra città prendano le distanze e liberino la città dall’imbarazzo di una rappresentanza che la Città non merita”.