Avezzano. “Siamo ancora convinti che, tagliando forsennatamente i costi, le cose migliorino? Le polemiche che in questi giorni si sono lette sui quotidiani hanno messo in evidenza tutte le problematiche che ancora rimangono aperte sul futuro della sede distaccata di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo in Avezzano”. A dichiararlo, il segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise (PD). “La sede distaccata di Giurisprudenza è un punto di forza della città, per noi avezzanesi e marsicani, e, per questo, vogliamo tutelarla e potenziarla. Non dimentichiamo che illustri docenti, come i Costituzionalisti Michele Ainis, Stelio Mangiameli, Enzo Di Salvatore, come l’esperto di diritto processuale civile e di diritto sportivo Piero Sandulli, come lo studioso di diritto privato Saverio Ruperto, come il compianto ex rettore Luciano Russi, già esperto di storia delle dottrine politiche (tanto per indicarne alcuni), hanno contribuito non poco al funzionamento della sede distaccata, senza togliere meriti professionali riconosciuti a tutti gli altri docenti, che si sono prodigati in ogni modo per venire incontro alle esigenze e alla formazione degli studenti. Ma allora perché la sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano non decolla? La risposta”, continuano, “é nella solita macchina amministrativa comunale arrugginita e farraginosa. La famigerata amministrazione pubblica”.
“La frammentazione delle strutture basilari, aule, segreteria, biblioteca incidono sul prestigio della stessa sede distaccata e sulla maratona didattica da parte degli studenti che ruotano intorno alle varie strutture decentrate (Liceo Classico, Comune, Aula Magna in Via Napoli). Questa odissea sembra non avere fine. Si sente dire che si voglia riportare la sede distaccata di Giurisprudenza in Via Sandro Pertini. Ma bisogna ricordare che l’ex sindaco Gianni Di Pangrazio fece di tutto per spostarla da lì al Liceo Classico. Per quanto riguarda la diminuzione degli iscritti della sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano, bisogna riflettere su ciò che i Sindacati hanno registrato: una diminuzione di oltre 2000 studenti nelle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle superiori per il prossimo anno scolastico in Abruzzo. Il rilancio della sede distaccata di Giurisprudenza servirà per l’insediamento di un eventuale secondo Corso di laurea, anzi di un polo universitario, che tenga conto del territorio ancora a vocazione agricola; pertanto un Corso di laurea in Scienze Agrarie renderebbe un utile servizio alla comunità e rafforzerebbe la struttura universitaria medesima. Non dimentichiamo che in Avezzano c’è anche l’Istituto tecnico e professionale agrario “Arrigo Serpieri”: una collaborazione tra scuole secondarie e Università potrebbe portare a buoni risultati in questo settore”.
“Bisogna ricordare”, concludono, “che il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, suggerì, sia al vecchio rettore Luciano D’Amico che al nuovo rettore Dino Mastrocola che sarebbe stata auspicabile l’istituzione di un Corso di laurea in Scienze Agrarie da situare nei locali del CRUA, per una sinergia con i centri di ricerca ivi allocati. Inoltre, per la sede distaccata di Giurisprudenza, occorre attivare una rete WI-FI per le esigenze degli studenti (qualcuno se ne occupa e preoccupa?). La rinascita della sede distaccata della facoltà di Giurisprudenza ad Avezzano, con tutte le sue infrastrutture indispensabili, rappresenterebbe un tassello strategico per la valorizzazione del territorio. Oltre a riaffermare il primato dell’università degli Studi di Teramo per gli studi giuridici in Abruzzo, permetterebbe di attrarre verso l’ateneo teramano quell’utenza studentesca, non solo abruzzese, che fino ad oggi si è riversata, numerosa, negli atenei romani. Ma queste considerazioni sono di pura natura politica. E quindi? Quindi sarà difficile che ci sia attenzione politica da parte di un’Amministrazione che per un anno é stata in letargo, preoccupandosi solo di salvaguardare una maggioranza traballante, dovendo fare campagna acquisti nell’opposizione (grazie all’Anatra Zoppa, i cui costi legali sono caduti sulla collettività). Sì, perché avere lungimiranza, programmazione, una visione che vede oltre le impellenze dell’ oggi, è compito della Politica. Purtroppo, se non c’è una Politica, non può esserci un futuro. E’ in questo momento di difficoltà che bisogna guardare al futuro, affinché la crisi ancora in atto, anche nel nostro Territorio, non lasci uno strascico di macerie ed un terreno difficilmente ricostruibile. Contrariamente a quello che si vuole far credere, Avezzano è la capitale della Marsica e non una cittadina di provincia, inoltre è riuscita a fregiarsi di coccarde IGP per i suoi prodotti più famosi di cui la carota biologica rappresenta l’1% della produzione mondiale, risultato non proprio marginale o provinciale. Chi ritiene che Avezzano sia una cittadina di provincia, nella quale manchi il respiro di comunità eterogenee e multiculturali e chi ritiene che scambi di esperienze e attività di ricerca non possano avvenire, si stupirà che cittadine ancora più piccole sfornino premi Nobel. Princeton ha 26000 abitanti, e Pisa ne ha appena il doppio di Avezzano. La dimensione della città non è quindi indice di qualità. Il miglioramento della struttura di Giurisprudenza servirà altresì a contrastare la paventata chiusura del Tribunale a seguito di politiche di spending review, geografia giudiziaria etc.., che si abbattono sui territori senza tener conto della valorizzazione dei servizi. Ma questo si potrebbe immaginare se fosse presente una “Politica” che voglia costruire le basi del rilancio di un territorio. Qui, invece, si parla di chiudere la sede distaccata di Giurisprudenza, di chiudere il Tribunale; si gira la faccia dall’altra parte quando si deve combattere per la riduzione dei costi dell’Autostrada, e si glissa totalmente quando si parla di ripristinare i treni da Avezzano per Pescara e viceversa, anche se il traffico degli utenti aumenta. Non parliamo poi di uno dei risultati positivi raggiunti nel passato: la differenziata aumenta e viene premiata pubblicamente, ma la Tari anziché diminuire è aumentata del 10%. E’ questa la Politica per Avezzano?”.