Celano. L’opposizione fatta qualche anno fa dall’associazione Acqua nostra alla realizzazione dell’impianto di compostaggio che si trova attualmente sul territorio di Aielli, ma di fatto abbondantemente a ridosso dei confini di Celano, era motivata anche dal fatto che, prima o poi, questa struttura sarebbe diventata centro di accoglienza del pattume di gran parte della nostra Provincia e di altre regioni. Non sbagliavamo: nell’impianto già arrivano i rifiuti di quasi tutti i comuni della Marsica e dell’aquilano ed ora si sta correndo il rischio che in esso possano essere confluiti quelli di alcune importanti realtà laziali che producono milioni di metri cubi di spazzatura indifferenziata. Il nostro Comitato, che nei prossimi giorni darà seguito concreto ad azioni contro il pagamento delle bollette dell’Acqua emesse dal Cam, tornerà a battersi anche per evitare che a Celano transiti e, nei suoi immediati confini tra la città e il Fucino, si concentrino milioni di quintali di pattume da lavorare, creando inconvenienti notevoli per l’ambiente. “Il Comitato- esordisce Gianvincenzo Sforza portavoce del sodalizio- denuncia all’opinione pubblica questo ulteriore attacco al nostro territorio e invita tutti gli Enti che spendono milioni di euro per la salvaguardia dell’ambiente a farsi parte attiva affinché si possa evitare questo ulteriore danno che rischia di passare sotto silenzio” con la complicità di qualche sindaco che ha tutto da guadagnarci per la sua sola comunità. Nei prossimi giorni il Comitato organizzerà una riunione con associazioni ambientaliste, organizzazioni agricole e territoriali per promuovere iniziative contro la decisione di accogliere spazzatura da altre regioni.