Avezzano. E’ rimasto in ospedale per circa 12 ore, prima al pronto soccorso e poi a Neurologia, ma alla fine è costretto al trasferimento all’Aquila perché ad Avezzano è chiuso il reparto di Neurochirurgia. E’ l’odissea vissuta da un 42enne di Castellafiume, sposato, con una figlia piccola. E’ stato ricoverato per un aneurisma cerebrale e dopo l’intervento ora è in coma farmacologico. I medici attendono le 48 ore per sciogliere la prognosi riservata. Il punto è che, prima di essere trasportato all’Aquila, è rimasto tra una stanza e l’altra per diverse ore all’ospedale di Avezzano dove era arrivato in gravissime condizioni e forse se il reparto di neochirurgia fosse stato aperto avrebbe limitato i danni. La protesta dei parenti infatti si è fatta subito sentire e hanno chiesto al sindaco di Avezzano di intervenire presso la Regione per riaprire l’attività di neurochirurgia così come promesso dal direttore generale della Asl, Rinaldo Tordera. Il sindaco di Avezzano , Giovanni Di Pangranzio, si è subito attivato per ribadire che il reparto, chiuso con un provvedimento del primario dell’Aquila, dove ora ci sono ben 12 neurochirurghi su 7 necessari (Ad Avezzano erano 2), va riaperto all’ospedale di Avezzano. I sindaci marsicani, in un documento, hanno evidenziato che è necessario ricordare che l’attività di neurochirurgia ad Avezzano è indispensabile soprattutto per garantire la continuità della rete emergenza-urgenza (politraumatizzato, stroke). Per ora però il nulla.