Avezzano. La trascina nell’auto per i capelli e la porta nella sua abitazione costringendola a un rapporto sessuale. COn questa accusa è finito sotto processo un giovane marsicano accusato di violenza sessuale ma anche di minacce, maltrattamenti in famiglia e incendio. Si tratta di un 28enne che è comparso ieri davanti al collegio del tribunale di Avezzano, presieduto dal giudice Maurizio Sacco.
I fatti riguardano una serie di atti di violenza nei confronti della sua ex fidanzata, una ragazza rumena di 25 anni. Gli episodi risalgono al 2014 e le aggressioni e i maltrattamenti hanno inizio dopo la separazione dei due giovani. Secondo le accuse, il giovane avrebbe minacciato, picchiato e obbligato a occuparsi esclusivamente delle faccende domestiche la sua fidanzata quando avevano iniziato a convivere in una abitazione di Avezzano.
Dopo la decisione della ragazza di allontanarsi dal suo fidanzato, erano però iniziati diversi atti persecutori. In particolare, il giovane marsicano aveva cominciato a telefonarle continuamente con numeri anonimi in qualsiasi ora del giorno e della notte senza mai parlare. Successivamente, a bordo di una bicicletta, aveva cominciato ad aggirarsi giornalmente davanti alla nuova abitazione della sua ex.
In più occasioni aveva anche minacciato telefonicamente la madre della rumena dicendole di stare molto attenta perché prima o poi gliela avrebbe fatta pagare. L’azione violenta, sempre secondo le accuse, era arrivata a ottobre del 2014. Il giovane si era recato, secondo quanto emerso dalle indagini, davanti all’abitazione della sua ex fidanzata e con la forza l’aveva presa per i capelli costringendolo a salire sulla macchina e portandola con lui nell’appartamento dove in precedenza avevano convissuto. Una volta all’interno dell’abitazione le aveva sottratto il cellulare iniziando a colpirla con schiaffi e pugni e alla fine costringendola a consumare un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Le violenze non si erano limitati a questo, ma avevano coinvolto anche la madre della giovane straniera.La donna era stata minacciata ma a queste aggressioni verbali erano seguite delle azioni incendiarie. Secondo la tesi accusatoria, rappresentata dal pubblico ministero Ugo Timpano, infatti, con la complicità di altri due giovani, di cui uno minorenne, e per i quali si procede con un procedimento separato, il marsicano aveva cosparso la macchina della donna con benzina e alcool per poi incendiarla. Così facendo aveva anche messo in pericolo anche le abitazioni della zona visto che l’auto in questione era dotata di impianto gpl. Nel corso dell’udienza a carico dell’imputato, difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro, ieri sono stati sentiti alcuni testimoni e l’udienza è stata aggiornata a marzo prossimo.