Avezzano. Viveva nella Marsica e abitava con un marocchino ad Avezzano. E’ l’ultima indiscrezione sull’inchiesta che riguarda la scomparsa di Samanta Fava, la 36enne di Sora che sarebbe stata gettata in un fiume dopo la morte. Gli agenti del commissariato di Avezzano, insieme ai colleghi di Sora e della Questura di Frosinone, hanno interrogato diverse persone residenti in città e nella Marsica. Si tratta di giovani, tra cui anche stranieri, che avrebbero avuto contatti con la ragazza poco prima della scomparsa che risale al 16 aprile dello scorso anno. E’ stato accertato che proprio in quel periodo, quindi prima della scomparsa, la ragazza vivesse ad Avezzano. Durante un blitz antidroga della polizia in un appartamento della città, la ragazza fu trovata in casa. Il marocchino con cui viveva fu arrestato. Da allora, ufficialmente della giovane sorana si sono perse le tracce.
Le ricerche si sono intensificate dopo la confessione di un uomo che avrebbe detto di aver gettato il cadavere in un fiume dopo che la donna era morta per un malore, forse una crisi epilettica, al termine di una serata tra amici o forse dopo un rapporto d’amore. Le prime ricerche di Samanta Fava, separata e con un figlio, sono iniziate dopo la denuncia dell’ex marito insospettito dal fatto che la donna non cercasse più il figlio, come disposto dal giudice. Il suo cellulare risultava sempre spento. Le ricerche avviate non hanno dato esito nonostante le indagini della Polizia. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. L’uomo è indagato per occultamento di cadavere. Anche la trasmissione televisiva Chi l’ha visto cerca la ragazza. Nel settembre scorso i familiari pubblicarono un annuncio sul sito della trasmissione di Rai 3. La donna ha corporatura esile, occhi castani e come segni particolari alcuni tatuaggi. Come data della scomparsa veniva indicato il 3 aprile 2012, ma l’annuncio venne pubblicato solo il 19 settembre.