L’Aquila. “E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Mentre l’Abruzzo resta in zona rossa – unica regione in Italia – nonostante gli annunci di Marsilio (queste sì che sono fake news che illudono e confondono cittadini e imprese) e mentre resta aperta e grave la sfida contro la pandemia, il Direttore generale della Asl dell’Aquila, decide di querelare i media locali perché troppo attenti e severi sul suo fallimentare operato. Con un comunicato gravissimo e risibile afferma di aver presentato querele verso il mondo dell’informazione, senza specificare né quali testate, né quali notizie abbiano provocato tale reazione: dopo aver cercato di imbavagliare gli infermieri, in pratica, adesso Testa vorrebbe imbavagliare la stampa”, si mobilitano i gruppi di centrosinistra contro l’annunciata azione del direttore generale della Asl aquilana Roberto Testa.
“E’ una vergogna assoluta“, sottolineano i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo Misto, “ma il direttore sappia che se davvero procederà come ha annunciato, saremo pronti ad autodenunciarci e chiameremo operatori sanitari, amministratori locali e cittadini a fare fronte: così se dalle parole passerà ai fatti, Testa in Tribunale troverà la società civile dall’altra parte della barricata.
Da 8 mesi, ormai, cerchiamo di contribuire ad affrontare la situazione con azioni, proposte, suggerimenti e critiche, sì perché le critiche e le denunce di ritardi e inefficienze sono prima che un diritto, un dovere civile per migliorare gestioni sbagliate. Ma il dg ha voluto ignorarle, continuando a portare avanti scelte insufficienti e dannose. E’ stato umiliato dalle politiche della Giunta che ha trascurato le richieste di potenziamento della Asl1 e dalla tutela sanitaria degli operatori, ai vaccini antinfluenzali, ai problemi di tracciamento, alla chiusura di interi reparti, alle USCA e alla medicina territoriale, è stata finora una brutta sequenza di errori e fallimenti.
Riconoscere limiti e difficoltà sarebbe la cosa più corretta e onesta intellettualmente. Reagire, invece, levando l’ascia di guerra con superbia e arroganza, è la cosa peggiore, soprattutto in un momento come questo. Se qualcuno ha diffuso notizie false e dannose la ASL ha l’ufficio legale per tutelarsi. Ma lo faccia senza spocchia e arroganza: le querele – se ci si ritiene lesi – si fanno, non si annunciano.
Perché gli annunci assumono il sapore delle minacce e delle intimidazioni. Né riteniamo che gli si addica il ruolo di vittima, perché adesso le vere vittime sono quelle del Covid e della malasanità e non perda più nemmeno un minuto del suo tempo a scrivere comunicati, ma si occupi risolutivamente della gestione della pandemia, della gestione del sistema sanitario aquilano e della cura dei cittadini. Se farà bene (cosa che possiamo solo sperare) scoprirà che la gente sa valutare e apprezzare e che le cose fatte bene non possono essere smentite”.