Avezzano. Quanto è importante per una struttura ospedaliera poter contare sulla Terapia Intensiva? Si tratta di un tipo di reparto che ha il ruolo di stabilizzare le funzioni vitali dei pazienti e permettere il successivo trasferimento in reparti meno intensivi, ma specializzati nel trattamento della singola patologia. La clinica Di Lorenzo di Avezzano da 24 anni è dotata per il monitoraggio e il trattamento intensivo delle funzioni cardio-circolatorie, respiratoria e metabolica secondo gli standard di riferimento. La Terapia Intensiva assiste circa 200 pazienti all’anno, di cui almeno il 45per cento sono pazienti di rianimazione.
“La Terapia Intensiva è stata aperta nel novembre del 1996 e attualmente il reparto conta su un organico di 8 medici di cui 7 anestesisti rianimatori”, ha raccontato il dottor Salvatore Petroni, primario del reparto di anestesia e rianimazione ed esperto algologo della clinica Di Lorenzo di Avezzano, “è dotata di 3 posti letto attrezzati per il monitoraggio e il trattamento intensivo delle funzioni cardio-circolatoria, respiratoria e metabolica secondo gli standard di riferimento e assiste circa duecento pazienti l’anno, tra post-operatori e pazienti critici sia chirurgici che medici
La clinica Di Lorenzo dal 2012 partecipa al progetto Gi Vi Ti che è un gruppo collaborativo di Terapie Intensive Italiane che promuove e realizza progetti di ricerca indipendenti orientati alla valutazione e al miglioramento della qualità dell’assistenza.
“Si tratta di un progetto che promuove e realizza progetti di ricerca indipendenti, orientati alla valutazione e al miglioramento della qualità dell’assistenza”, ha continuato Petroni, “vengono riportati tutti gli standard qualitativi e le complicanze registrate quotidianamente. Ciò comporta un aggiornamento avanzato e continuo del reparto”.
Ma per una clinica privata quanto è importante avere una terapia intensiva interna all’avanguardia?
“E’ molto importante poiché permette ai reparti di lavorare in sicurezza e di mettere in atto interventi di grande difficoltà”, ha precisato il primario del reparto, “la nostra è una terapia intensiva polivalente, che tratta il post operatorio di importanti interventi, come ad esempio quelli per l’obesità o di neurochirurgia vertebrale, nonché la fase acuta di pazienti con severe patologie mediche. Grazie anche alla presenza della Terapia Intensiva, ad esempio, la Clinica è entrata a far parte della SICOB (società italiana chirurgia dell’obesità)”.
I motivi per cui è possibile essere ricoverati in un reparto di questo tipo sono diversi: infarti e ictus, interventi chirurgici invasivi o ancora gravi eventi traumatici come gli incidenti stradali e le gravi polmoniti, solo per citarne alcuni. La clinica Di Lorenzo non conta su un budget aggiuntivo per poter garantire la terapia intensiva in clinica
“I costi di questa terapia intensiva non vengono rimborsati”, ha proseguito Petroni, “la proprietà, utilizzando il proprio budget, ha scelto comunque di avvalersi di questo fondamentale servizio. Anche perché, per certi tipi di interventi, non può mancare una terapia intensiva. Se facessimo una chirurgia non complessa allora sarebbe diverso. La Terapia intensiva è determinante per la sicurezza del paziente e per evitare trasferimenti d’urgenza in altre strutture”.
La clinica Di Lorenzo ha attivato, inoltre, anche il Cosd, comitato ospedale senza dolore, dedicato alla terapia del dolore che riesce a portare benefici importanti ai pazienti.
“Da 10 anni abbiamo attivato il Cosd (comitato ospedale senza dolore)”, ha concluso il primario, “una equipe dedicata medico-infermieristica si occupa di monitorare il dolore post-operatorio in primis, ma anche quello legato ad altre patologie, in tutti i ricoverati. Inoltre una volta a settimana una seduta operatoria è dedicata alla terapia del dolore (algologia interventistica), che mediante numerose tecniche tra cui la radiofrequenza e la discolisi con ozono riesce a ottenere ottimi risultati”.