Pescina. Come nasce il progetto. Formabruzzo srl, società di formazione, è ideatore di questo progetto che vede il coinvolgimento di 5 giovani borsisti nello studio del pensiero siloniano e la sua rappresentazione attraverso le nuove opportunità che il digitale offre nel campo dell’arte.
Il progetto prende spunto proprio dalla nuova tendenza, in tema di didattica, dell’Universal Design for Learning (UDL): un modello internazionale che promuove l’abbattimento delle barriere dell’apprendimento e che promuove non solo la didattica inclusiva, ma un nuovo modo di interpretare i processi di apprendimento e di insegnamento, anche grazie all’utilizzo strategico e ragionato delle tecnologie. Tutto questo, negli ultimi anni, è stato riportato anche nell’arte e nella sua “fruizione”.
Lo stesso Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio pur non facendo esplicito riferimento alle barriere architettoniche, pone in vari articoli l’accento sulla fruizione pubblica e di conseguenza sull’accessibilità, quale scopo primario della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
È tra questi due concetti, conservazione e fruizione dei luoghi della cultura, che si inserisce Cybersilone dove non sono i luoghi a diventare accessibili ma il pensiero.
Il progetto di ricerca Cybersilone intende rendere il pensiero del grande scrittore abruzzese accessibile a tutti: ai ragazzi, alle persone con retaggi culturali diversi o con studi non umanistici nonché alle persone con ridotte capacità sensoriali e psico-cognitive.
“È con questo progetto” – dichiara Angelo Pierleoni presidente di Formabruzzo – “che cercheremo di avvicinare le persone fragili al pensiero dello scrittore attraverso strumenti multimediali”.
Aggiunge “Lo studio e la ricerca sono culminati con la produzione di una soluzione filmica nella quale è agevole intercettare la filosofia siloniania. Siamo sicuri che il fruitore uscirà dalla casa avendo assimilato un concetto, un’idea, un pezzo di questa filosofia”.
Il progetto ha trovato subito il plauso e il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, incontrando la sensibilità del Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione già parte attiva nella ristrutturazione della casa natia di Ignazio Silone.
Partner principale è il Comune di Pescina, che patrocina l’iniziativa e che, fin da subito, ha accolto a braccia aperte CyberSilone. Il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, non ha esitato ad aprire le porte della casa museo di Ignazio Silone alla mostra Cybersilone.
Inizio lavori. Grazie al contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, il progetto ha visto il coinvolgimento di più figure professionali, 5 giovani borsisti specializzati nel campo della Filosofia, delle Lettere, della Psicologia, del Web Design e dell’Economia.
Le attività di studio sono durate quasi un anno e hanno riguardato 4 aspetti: individuazione dei concetti siloniani riguardanti la società contadina da lui descritta, ricerca delle immagini (foto, dipinti, cartoline ecc.) da associare ai concetti, selezione di cittadini comuni marsicani quali testimoni viventi della società arcaica descritta nei romanzi dello scrittore. Nella ricerca sono state selezionate varie frasi e descrizioni del mondo dei “cafoni siloniani” ritenute più significative dal punto di vista della civiltà contadina fucense e 4 opere pittoriche – Mercatino, Giovane contadina, Solitudine, Sconforto – del noto pittore marsicano Cesare Borsa facenti parte della serie “I senza volto”, ispirata deliberatamente alle opere di Ignazio Silone. I nostri concittadini marsicani selezionati, si sono prestati a interpretare i quadri di Cesare Borsa e rievocare antichi ricordi. Le interviste sono state quindi registrate e montate sapientemente dal noto regista marsicano Paolo Santamaria che si è appunto occupato della direzione artistica e del progetto multimediale. Esso si comporrà di 4 pannelli costituiti ciascuno da uno schermo da vedere e ascoltare in cui saranno proiettate le interviste con le immagini dei quadri e da un pannello statico sottostante da leggere in cui si ritrova una frase di Ignazio Silone adatta al quadro e alle parole degli intervistati e una breve descrizione e spiegazione del video.
L’utilizzo delle opere di Cesare Borsa è stato concesso dalla moglie Maria Teresa Rubeis, anche lei entusiasta del progetto e di supporto nelle attività di ricerca.
Dove ha condotto la ricerca. CyberSilone ha preso forma della sinergia di vari elementi: i romanzi di Ignazio Silone si fondono con la potenza figurativa delle opere pittoriche facenti parte della serie “I senza volto” di Cesare Borsa e la parola del volgo sembra quasi una recita, dove il copione è il romanzo.
Del tutto inaspettato è stato osservare quanto ancor oggi sia vivo nel quotidiano del popolo, a partire dallo scenario di Fontamara, ciò che Silone descrive nei suoi romanzi e come questo si esprime nei suggestivi quadri di Borsa. Dinanzi alla potenza delle opere “I senza volto”, riaffiorano in chi li guarda, momenti vissuti, ricordi d’infanzia, tradizioni della propria terra e usanze non ancora affievolite. Ecco che in quel volto apparentemente anonimo prende vita un’espressione, l’espressione dei “cafoni” di Ignazio Silone, l’espressione della gente comune, l’espressione di ognuno di noi.
Non è necessario esser letterati o filosofi per cogliere il messaggio che il connubio Silone-Borsa-Intervistati rimanda, basta semplicemente farsi trasportare dalle parole, dai colori e dalle immagini per introdurre il visitatore nel racconto e nelle atmosfere siloniane, senza che si sfogli una sola pagina. La mostra, che sarà visitabile presso la casa Museo di Ignazio Silone per il mese di Marzo e Aprile, sembra così raggiungere il suo scopo principale: allargare l’accesso all’apprendimento della narrazione siloniana riducendo le barriere fisiche, cognitive e intellettuali.