Avezzano. In occasione del Pride Abruzzo che si è svolto oggi ad Avezzano abbiamo raccolto la voce di Fabio Milillo, portavoce del Coordinamento Abruzzo Pride.
Quali sono i valori del Pride?
“I valori del Pride sono quelli di libertà e autodeterminazione. Oggi siamo contentissimi di poter scendere in piazza qui ad Avezzano, che geograficamente è ai margini dell’Abruzzo, e vogliamo portare in strada tutte quelle che sono le marginalità della società, come le soggettività transgender e, in generale, tutta la comunità LGBTQIA+”.
Quali sono le sfide che ancora oggi la comunità LGBTQIA+ deve affrontare?
“Da gennaio ogni tre giorni viene registrato un caso di omolesbotransfobia, quindi questo tipo di violenze continuano a essere presenti in tutta la società italiana. Non abbiamo una legge che le contrasti: la legge Zan è stata bocciata due anni fa tra gli applausi in Senato. Questo ci fa capire che la strada è ancora lunga.
Per questo è necessario scendere in strada, anche in città come Avezzano, dove alcune soggettività possono avere più difficoltà a mostrarsi per come sono. Con Abruzzo Pride vogliamo portare visibilità anche qui”.
Cosa dovrebbe fare la politica per far cambiare le cose?
“Una legge è uno strumento fondamentale contro i crimini d’odio, ma non deve essere solo punitiva: deve portare con sé strumenti educativi. Il ddl Zan, ad esempio, prevedeva anche un osservatorio nazionale per monitorare i casi di violenza e discriminazione, che oggi manca.
Ci basiamo solo sulle denunce, che sono una ogni tre giorni, ma non si tiene conto della paura che molte persone hanno di denunciare”.
L’educazione sessuale nelle scuole potrebbe aiutare?
“Sicuramente. Percorsi di educazione all’affettività nelle scuole possono aiutare gli adolescenti a capire che è tutto naturale: l’essere eterosessuali, omosessuali, lesbiche, bisessuali rientra nella naturalità dell’essere umano. Sono strumenti per far capire ai ragazzi che non c’è nulla di sbagliato nell’essere se stessi”.
Fabrizio Beltrame