Carsoli. Veniva picchiato, insultato e vessato dalla suocera e dalla moglie. Ora le due donne dovranno comparire davanti al giudice del tribunale di Avezzano poiché rinviate a giudizio con l’accusa di ingiuria, minaccia, percosse e lesioni personali. Si terrà il 15 giugno. Lui, originario di Carsoli, lei e la mamma provenienti dall’Est Europa, e un bambino della coppia costituivano la singolare famiglia. Il marsicano era addirittura finito due volte al pronto soccorso per i colpi ricevuti dalla coppia terribile, una di 35 e l’altra di 65 anni, entrambe straniere arrivate dall’Est Europa. Tutto era cominciato quando tra i coniugi i rapporti si erano deteriorati e dalle parole d’amore dei primi tempi, come “tesoro” e “dolcezza”, si era passati, almeno secondo quanto denunciato dal marito, a “puzzi, fai schifo” oppure “ciccione”. Così l’amore della bella ragazza dell’Est con il giovane carsolano si è tramutato in un incubo. La situazione era peggiorata dall’arrivo della suocera, premurosa e affettuosa con la figlia, un po’ meno con il marito della ragazza. La casa sembrava diventata come quella del celebre film del 1990 diretto da Lawrence Kasdan, “Ti amerò… fino ad ammazzarti” in cui Joey, pizzaiolo italo-americano, sposato con Rosalia, rischia di essere ucciso dalla donna con la complicità della suocera, ma alla fine se la cava. Infatti, anche nella realtà, dopo gli insulti la situazione della famiglia di Carsoli era degenerata sfociando in veri e propri atti di violenza portati a termine dal gentil sesso nei confronti del capofamiglia. Due contro uno, hanno iniziato a maltrattarlo fino a picchiarlo. In un’occasione il marsicano si è addirittura presentato in ospedale con un trauma nasale. Ma quella era stata solo un’occasione tra tante. L’uomo, alla fine, non ha retto più la situazione e di fronte alla furie delle due donne di casa non ha potuto fare altro che rivolgersi alle forze dell’ordine. Mamma e figlia sono difese dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.