Avezzano. Sarà un nuovo sistema organizzativo della sanità territoriale a stabilire il nuovo assetto della Asl, ma sono previsti anche numerosi declassamenti di reparti, soprattutto all’ospedale di Avezzano. Le attività e quindi le unità operative non saranno toccate e in alcuni casi addirittura aumentate. I punti chiave del nuovo Piano della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila, presentato ieri mattina ai sindacati, non ha soddisfatto le parti sociali che hanno contestato il metodo. Il Piano è stato definito “Bozza per discussione”, e ciò significa che, almeno apparentemente, può essere ancora modificato. E’ stato proiettato con delle slide, ma ai sindacati la bozza non è stata consegnata. «Tagli sulle attuali attività non ci sono», ha esordito il manager Giancarlo Silveri, «ma prima dell’approvazione vogliamo rapportarci col territorio. Abbiamo ridefinito il rapporto organizzativo tra dipartimenti», ha spiegato, «e la novità è che ci saranno linee di attività trasversali autonome che seguono il paziente, come le riabilitazioni». I sindacati, pur apprezzando la flessibilità dei reparti complessi, presenti in tutti gli ospedali della Asl e non solo all’Aquila, hanno criticato la difficoltà di dare un giudizio sul documento. «Si sostiene di voler condividere le scelte con i sindacati», ha affermato Dario Angelucci, segretario provinciale della Funzione pubblica, «ma non ci sono state messe a disposizione le carte». «E’ un Piano innovativo», ha aggiunto Antonio Ginnetti, della Cgil Sanità, «ma per esprimere un giudizio è necessario un approfondimento sui documenti».
A Tagliacozzo spunta un vero giallo riguardante i due reparti dell’ospedale, uno dei quali sarebbe stato declassato. Secondo le slide presentate dalla direzione Asl, quello di “Riabilitazione neuromotoria” è rimasto una “Unità operativa complessa”, mentre quello di “Riabilitazione cardiologica”, nonostante sia l’unico di tutto il territorio marsicano e abruzzese, oltre a quello di Sant’Omero (Teramo), sarebbe diventata inspiegabilmente una “Unità operativa semplice”. Una circostanza smentita dallo stesso manager che si è impegnato ad approfondire la questione sostenendo che non ci sono stati tagli alla struttura di Tagliacozzo e ribadendo che il Piano è solo una bozza da calibrare. I cittadini e i comitati civici per la difesa dell’ospedale, nonostante le rassicurazioni, sono sul piede di guerra e attendono conferme sul presunto declassamento e sulla incomprensibile disparità di trattamento tra i due reparti.
A Pescina, invece, la struttura sanitaria scompare ufficialmente dall’elenco degli ospedali della Asl. In realtà che la struttura avesse perso tutte le funzioni di ospedale era già stato evidenziato, dal Piano sanitario. Ora però il Piano aziendale “certifica” il declassamento. «La struttura», ha affermato nell’incontro il direttore sanitario Libero Colitti, «ha perso la componente ospedaliera». Rimangono classificati come ospedali quelli dell’Aquila, di Avezzano e Tagliacozzo per la Marsica, e di Sulmona e Castel di Sangro per la Valle Peligna.