Avezzano. E’ stata tumulata al cimitero di Capistrello la salma di Nazareno Fasciani, 60 anni, il fratello del boss Carmine Fasciani, dell’omonimo clan mafioso di Ostia.
Era morto domenica 23 dicembre all’ospedale di Avezzano dove era ricoverato da diverso tempo per una grave malattia.
I funerali si sono tenuti dopo sei giorni nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Ciò è avvenuto per permettere ai fratelli di partecipare alle esequie e in attesa che il giudice autorizzasse la presenza di Giuseppe Floro, attualmente in carcere, e di Terenzio, gravato dall’obbligo di dimora nel Lazio.
Non ha potuto partecipare invece Carmine Fasciani al momento detenuto in regime di 41 bis. Il rito è stato celebrato dal parroco don Antonio Sterpetti alla presenza dei parenti e alcuni conoscenti. Molte le forze dell’ordine presenti, per lo più in borghese, proprio per la presenza dei due fratelli che dopo il rito funebre sono stati riaccompagnati nel luogo di provenienza. La salma di Nazareno alla fine del rito funebre è stata salutata con la musica degli U2 che in vita aveva sempre amato.
Capistrello era blindato dalle forze dell’ordine quindi durante tutta la durata della cerimonia funebre. Da alcuni anni Nazzareno Fasciani, detto Reno, viveva in una villetta a Capistrello di proprietà dei genitori dove aveva chiesto di scontare la pena degli arresti domiciliari proprio per la sua malattia. La casa più volte è stata fatta oggetto di verifiche da parte degli inquirenti e ultimamente con l’aiuto di un metal detector cercavano anche armi nel giardino ma senza successo. La Guardia di Finanza ha operato anche sequestri degli immobili di proprietà dei Fasciani.
Dopo la definitiva condanna al clan, da parte della Corte d’Appello, il Tribunale di Roma ha decretato la confisca dei beni: patrimonio aziendale e beni di 8 società e una ditta individuale (bar, ristorazione, panificazione, commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari, gestione stabilimenti balneari e immobiliare, tutte site a Roma/Ostia, 12 unità immobiliari e un terreno a Roma e in provincia dell’Aquila, conti bancari, postali e assicurati e azioni, per un valore di circa 18,5 milioni.