Avezzano. Mohammed Harjr, 24 anni, marocchino, senza una dimora fissa, definito dalla polizia un “personaggio di rilievo” all’interno dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell’intera provincia dell’Aquila. Dopo i 27 ordini di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Karkouba, il giovane è finito in cella. Ma le dinamiche dell’arresto restano un vero dilemma. Secondo il difensore nominato dall’arrestato, il marocchino si è presentato spontaneamente al commissariato di Avezzano ieri mattina. Si sarebbe quindi costituito. Ad accompagnarlo lo stesso legale. Secondo la squadra mobile dell’Aquila, invece, la polizia avrebbe “proceduto all’arresto” dello straniero considerato come uno dei principali rifornitori di cocaina e hashish. Non si parla affatto di una consegna volontaria, che non toglierebbe comunque spessore alla brillante e incisiva operazione che ha sgominato una banda di malviventi che spacciavano 4.000 volte al mese e che avevano fatto diventare Luco e il Fucino territorio di dolore. Dolore per tante famiglie costrette a fare i conti con la tossicodipendenza dei figli, dolore per tanti giovani che non riuscivano e che non riescono a liberarsi nemmeno a distanza di anni dalla morsa silenziosa e terribile dell’hashish e della cocaina.
Questioni di dettagli?
(p.g.)