Avezzano. Arresti domiciliari per Antonello Ferreri (29), accusato insieme al fratello Angelo Ferreri (31) e all’amico Angelo Rodorigo (29) dell’omicidio di Said Erradi. Sono stati concessi dal Gip del Tribunale di Avezzano, Paolo Andrea Taviano, su richiesta del difensore Roberto Verdecchia, nonostante il parere contrario del pubblico ministero. Il giudice, a seguito dei fatti, avvenuti la notte tra il 3 e il 4 dicembre scorso in via Jugoslavia ad Avezzano in cui rimaneva vittima il marocchino Said Erradi, a seguito della consulenza autoptica già depositata da svariato tempo da parte dell’anatomopatologo Cristian D’Ovidio e dell’ulteriore consulenza tecnica redatta da Luigi Di Prete depositata in data 31 luglio anche a seguito della dinamica dell’evento così come ricostruita nell’elaborato peritale ed il relativo titolo di responsabilità astrattamente riconducibile alle persone coinvolte, ha inteso attenuare le “”presunte”” colpe delle persone coinvolte dando quindi un chiaro messaggio al procedimento che nell’autunno prossimo dovrà essere affrontato dai tre indagati sottoposti a vario titolo alle misure cautelari sopra indicate.
Antonello Ferreri inizialmente coinvolto vide non convalidarsi l’iniziale arresto del Commissariato di Avezzano avvenuto il 6 dicembre scorso per poi vedersi applicata a seguito di ulteriori e più analitiche indagini la misura custodiale in carcere da parte sempre dello stesso gip in data 30 aprile, in relazione alle stesse contestazioni iniziali.
L’attesa consulenza tecnica del p.m. sembrerebbe scagionare o quantomeno attenuare la persona del Ferreri Antonello, mentre ricondurrebbe la responsabilità al conducente ed alla persona che si trovava al momento dell’impatto ancora all’interno dell’abitacolo. Si dovrà vedere successivamente ed a seguito del giudizio se si è trattato di un omicidio volontario aggravato da futili motivi come sostenuto dal pm Vincenzo Barbieri e dal legale della famiglia del cittadino marocchino assistita dall’avvocato Callisto Terra o di omicidio colposo o al più preterintenzionale come sostengono i legali degli attuali indagati.