Tagliacozzo. Un busto e una piazza intitolati al grande architetto di origini tagliacozzane. Un omaggio, su iniziativa della Pro-loco di Gallo, è stato fatto a Luigi Walter Moretti, morto nel 1973 a 67 anni, con un convegno in cui sono stati ricordati i tratti salienti della vita del professionista romano. E’ stato inaugurato, alla presenza del sindaco Maurizio Di Marco Testa, e di altre autorità un busto e intitolata una piazzetta posta al centro del paese. E’ la stessa piazzetta che l’architetto Moretti, figlio di Maria Giuseppina Moretti della quale porta il cognome e originaria di Gallo, acquistò dalla parrocchia per donarla ai suoi compaesani. Gallo l’ha così restituita a Luigi Moretti. Nella sua vita non perse mai il legame con Gallo dove restaurò la chiesa parrocchiale. Durante i lavori, ospitato dagli zii materni, con i quali sino alla loro morte intrattenne sempre ottimi rapporti, si soffermò spesso nel piccolo paese ove, ancora oggi, alcuni abitanti ne ricordano i tratti più salienti della sua personalità e la sua magnanime generosità. Hanno partecipato all’incontro Pietro Di Cesare, studioso dell’architetto Moretti, Assunta D’Orazio, docente di chimica dei materiali per l’arte e cugina dell’architetto, Rosalia Vittorini dell’Università Tor Vergata. Ha coordinato l’incontro Bruno Rossi. Sono numerose le opere e i lavori di Moretti. Nel 1938 partecipò alla progettazione dell’Eur vincendo (ex aequo con Fariello, Muratori e Quaroni) il concorso per la progettazione di Piazza Imperiale, l’odierno piazzale Guglielmo Marconi. Ottenne il secondo premio per i piani regolatori di Verona, Perugia e Faenza e per le case popolari di Napoli. Figlio dell’architetto Luigi Rolland, nel 1950 inoltre fondò la rivista Spazio, Rassegna delle Arti e dell’Architettura, (pubblicata fino al 1953) volta alla ricerca di un collegamento fra le diverse forme d’arte (dall’architettura alla scultura, dalla pittura al cinema e al teatro). Nel 1957 divenne consulente esterno della Sgi (Società Generale Immobiliare) per la quale progettò, tra l’altro, gli edifici alla testata dell’EUR. Nello stesso anno fondò l’Istituto per la Ricerca Matematica e Operativa applicata all’Urbanistica (Irmou) con il fine dichiarato di portare avanti gli studi sulla cosiddetta architettura parametrica, dottrina che si rifaceva all’applicazione di teorie matematiche nella progettazione urbanistica.