Con la nuova fontana di piazza Risorgimento la città di Avezzano, esattamente come 100 anni fa, è pronta per rinascere.
L’opera è semplice ma elegante, attenta nel ricordo di quegli eventi che più hanno segnato la storia della Marsica: il terremoto e il prosciugamento del Fucino. E tutto sommato è proprio quello che ci si aspettava dalla fontana che presenzia la piazza più importante dell’attuale capoluogo Marso. Ma la cosa più importante è che finalmente, in qualche modo, si è rinnovato l’interesse di tutti a visitare il centro della città. Erano anni che non si vedeva tanta gente in piazza e si presume che l’interesse dei curiosi continuerà ancora per molto.
Ora però la palla passa nelle mani dell’amministrazione e delle associazioni di categoria, che devono cercare di rendere attrattivo il centro della città, creando eventi di qualità, rinnovando e mantenendo alta l’aspettativa. L’isola pedonale in questo potrebbe incoraggiare i commercianti a creare tutta una serie di eventi che ad Avezzano fino a poco tempo fa era impossibile organizzare. Lo stesso può valere per l’imminente riapertura di piazza Torlonia, il polmone verde di Avezzano. Questo sarà importante per riportare i cittadini nel centro della città, invertendo finalmente dopo tanti anni quella preoccupante tendenza che invece li spingeva altrove. Ma ora è fondamentale che anche l’amministrazione continui su questa linea di rinnovamento, su cui mi trovo d’accordo con il sindaco che l’ha definita coraggiosa, ma senza mai tralasciare il ricordo e la valorizzazione della nostra storia, unica al mondo. Questa fontana, in definitiva, può essere davvero il simbolo della rinascita poiché Avezzano, come del resto tutta la Marsica, può e deve riscoprire le proprie origini, ma è necessario e importante che lo faccia con un occhio rivolto al futuro. Se il capoluogo Marso sarà in grado di valorizzare entrambi questi aspetti, da qui a pochissimo sarà protagonista di un fulgido e inarrestabile risorgimento, esattamente come il nome della piazza più bella della città. Francesco Proia