Avezzano. “Noi vogliamo la pace”: una testimonianza difficile quella che Francesco Barone ha presentato questa mattina al Comune di Avezzano: un documento di denuncia della situazione congolese che ha ricevuto dal premio Nobel per la pace 2018, Denis Mukwege.
Dopo la presentazione e i saluti degli assessori Pierluigi Di Stefano e Chiara Colucci, che hanno ringraziato il professore e hanno espresso parole di stima per il suo lavoro, Barone ha presentato, con sensibilità e commozione, le immagini ritraenti la difficile situazione nella Repubblica del Congo, relative ai luoghi frequentati dal professore Barone nelle sue missioni umanitarie, alla presenza di Gianluigi Zauri, accompagnatore di Avezzano.
“Sono immagini forti”, ha spiegato Barone nella Sala consiliare del Comune, “immagini che raccontano una situazione drammatica. Parliamo di violenze, massacri, torture e un livello di insicurezza ingestibile”.
Bambini e bambine soldato, fame, stupri di guerra, torture e violenze: nonostante il medico-ginecologo Mukwege abbia curato migliaia e migliaia di donne, facendosi conoscere nel mondo come “l’uomo che ripara le donne”, la strada è ancora lunga e le violenze continuano a perpetrarsi nell’indifferenza generale.
Barone, che da anni collabora con il settore sociale del Comune, ha scelto Avezzano, insieme a tante altre città, per diffondere il più possibile tra la popolazione italiana la grave situazione in cui versa il Congo, mostrando al pubblico e alla stampa immagini e video dei luoghi frequentati, tra bambini, donne e uomini che meritano un futuro degno di questo nome.
“In questo paese”, ha spiegato Barone, “ci sono milioni di donne stuprate e bambini che muoiono di fame. Ma la cosa più grave e che bisogna denunciare è il silenzio, il silenzio delle autorità competenti che purtroppo, troppo spesso, non si occupano dei problemi di queste persone”.
“Nella Repubblica del Congo la situazione è catastrofica”, precisa Barone, “bisogna intervenire con progetti concreti e realizzabili ma, soprattutto, bisogna capire e vedere con certezza dove arrivano le donazioni e i soldi che vengono inviati per aiutare queste persone in difficoltà”.