Lecce nei Marsi. Sarà l’autopsia a far luce su quali siano state le cause della morte di Cesidio Valletta, il 35enne di Lecce nei Marsi, ritrovato morto venerdì, in un canale del Fucino. L’esame potrebbe essere eseguito già tra qualche ora. Gli investigatori stanno battendo tutte le piste. Il caso ha gettato nello sconforto l’intera comunità di Lecce, un piccolo paese dove si conoscono praticamente tutti. Sin dal ritrovamento del corpo senza vita di Valletta, il caso si è subito tinto di giallo, in quanto sono tanti i dubbi che si sono inevitabilmente sollevati. I carabinieri hanno sequestrato i telefoni cellulari sia del conducente che di Valletta. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato. Al vaglio degli inquirenti ci sono i tabulati telefonici da cui potrebbero emergere altri elementi utili a ricostruire l’intera vicenda. Gli accertamenti medico legali saranno eseguiti dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio.
L’incidente stradale
Lunedì sera Valletta era in compagnia di B.P., compaesano, all’interno della sua auto. Il conducente risulta ora indagato. Venerdì è stato prelevato dalla sua abitazione e accompagnato in caserma per essere interrogato. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il conducente era alla guida di un’auto con montato su un gps fornito dall’assicurazione. Il giovane, per motivi che sono in corso di accertamento, è uscito di strada, finendo in un canale. Il posto si trova nel Comune di Pescina, a Strada 26, non lontano dal centro spaziale Telespazio. Quando i genitori hanno ricevuto il messaggio dal gps si sono preoccupati e hanno raggiunto il luogo localizzato dove hanno trovato l’auto. Poco dopo è stato allertato il carro attrezzi che ha tirato fuori dal canale l’auto caricandola sul mezzo. Sembrerebbe che l’incidente non sia stato rilevato da alcuna forza dell’ordine in quanto non allertate.
Le cure in ospedale
Sempre secondo una prima ricostruzione dei fatti, il conducente è stato accompagnato in ospedale dove è stato curato dai sanitari. A quanto pare nulla ha riferito sul fatto che con lui ci fosse anche un’altra persona: Valletta. Pare abbia dichiarato di essere uscito di strada per via dell’attraversamento della carreggiata di un animale selvatico.
Sembrerebbe che l’incidente non sia stato rilevato da alcuna forza dell’ordine in quanto non allertate. Una pattuglia di militari quella sera pare sia passata durante un pattugliamento e pare che abbia visto l’auto ma che comunque era già stata caricata sul carroattrezzi, chiamato dal proprietario dell’auto tramite il numero verde dell’assicurazione.
L’allarme della famiglia di Valletta
Le forze dell’ordine si sono attivate nella ricerca a seguito della denuncia di scomparsa fatta dai familiari del 35enne, quando non lo hanno visto rincasare lunedì. Alle ricerche hanno partecipato i carabinieri territoriali, quelli forestali, gli elicotteristi, insieme a tutti gli altri corpi, così come da protocollo, coordinati dalla prefettura dell’Aquila.
Perché il conducente non ha detto della presenza di Valletta?
A seguito dell’incidente il conducente è stato accompagnato in ospedale, si presume che Valletta sia rimasto nel luogo dell’incidente. Si è nascosto? Era già caduto nel canale? Non voleva farsi vedere in compagnia del conducente?
Perché?
E soprattutto: perché il conducente non ha informato i suoi genitori e nei giorni seguenti non ha detto nulla nemmeno alle forze dell’ordine che con lui c’era un’altra persona? Sono tutte domande a cui in questo momento manca ancora risposta. Le indagini sono condotte dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Avezzano. Al momento non è esclusa nessuna pista. Chiaramente sarà l’autopsia a far luce sulle vere cause della morte di Valletta.
Il punto del ritrovamento
Valletta è stato trovato dai carabinieri dell’Arma territoriale che hanno battuto le strade del Fucino in lungo e in largo fino a venerdì. Il 35enne aveva una maglia rossa. In quel punto del canale l’acqua non è molto alta ma il canale è pieno di melma e fango. La vegetazione in quel punto è molto rigogliosa e quindi il fondo del canale è ricoperto da fango, piante, rami. La domanda rimane sempre la stessa: come c’è finito nel canale il 35enne? Perché era riverso nell’acqua solo con la parte superiore del corpo?
Forse ha avuto un malore? Come c’è finito nel canale? È scivolato mentre camminava sulla strada allontanandosi dal luogo dell’incidente? O è caduto nell’incidente e tentando di liberarsi dai rovi si è sentito male? Valletta è stato trovato dai carabinieri dell’Arma territoriale che hanno battuto le strade del Fucino in lungo e in largo fino a venerdì. Il 35enne aveva una maglia rossa. In quel punto del canale l’acqua non è molto alta ma il canale è pieno di melma e fango. La vegetazione in quel punto è molto rigogliosa e quindi il fondo del canale è ricoperto da fango, piante, rami. La domanda rimane sempre la stessa: come c’è finito nel canale il 35enne?
Secondo delle indiscrezioni trapelate, durante la prima ricognizione cadaverica, sul corpo del 35enne non sono state trovate lesioni. Né sul viso né sull’addome né sulle gambe. Si potrebbe dunque già escludere una morte violenta seguita a una colluttazione o altro. Ma Valletta avrebbe avuto qualche speranza di sopravvivere se fosse stato dato l’allarme subito?