Ortona. Anche il Comitato regionale dell’Abruzzo del Partito Comunista ricorda e compiange, con poche e stringate parole, la morte tragica di Antonio Cicchetti, il 59enne di Celano morto ad Ortona dei Marsi a causa del ribaltamento della gru che stava manovrando.
“Era diventato nonno da pochi giorni”, ricordano nel comunicato, “è questa la sorte di Antonio lavoratore tra milioni di suoi colleghi in Italia e nel mondo che incrementano i numeri di un genocidio silenzioso, abnormemente normalizzato dai criminali del Capitalismo”.
“Questo sistema continua ad esercitare un violento odio di classe”, proseguono alludendo alla lunga serie di morti avvenute sul posto di lavoro anche in tempi recenti, “indirizzando le scelte economiche lontano dagli interessi materiali del popolo. Una sparuta minoranza di dodici famiglie, detiene il reddito di tre miliardi e settecento milioni di individui impedendo l’accesso universale ai diritti sociali propri della civiltà umana, in primis la sicurezza sul luogo di lavoro”.
“Si muore per lavorare”, sentenziano cupi, “una barbarie senza fine e senza ritegno. Il Partito Comunista esprime la sua vicinanza e il suo dolore nei confronti della famiglia Cicchetti e invita tutti i lavoratori alla mobilitazione”.