Avezzano. Niente patteggiamento per Mario Cordischi, il 24enne di Pescina accusato di omicidio stradale per la morte della giovane Gioia Muliere, 20 anni, avvenuta nella notte di Pasqua a San Benedetto dei Marsi, mentre erano di ritorno da una festa.
Lo ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Mario Cervellino, che ha respinto la richiesta di patteggiamento presentata dalla difesa. La proposta di patteggiamento, che prevedeva una pena di tre anni di reclusione, è stata considerata inadeguata dal gip, che ha evidenziato diverse criticità nel comportamento dell’imputato sia durante che dopo l’incidente.
Secondo quanto emerge dal provvedimento del tribunale, Cordischi aveva inizialmente negato di essere alla guida del veicolo al momento dell’impatto, come testimoniato dalle dichiarazioni rese al sanitario durante gli accertamenti tossicologici. Solo sette mesi dopo i fatti, in sede di interrogatorio, il giovane ha ammesso di essere stato lui alla guida, fornendo però una versione dei fatti ritenuta “poco credibile” dal giudice.
In particolare, secondo il gip l’imputato ha tentato di giustificare la perdita di controllo del mezzo attribuendola a un improvviso dolore al piede destro, nonostante l’alta velocità riscontrata e un evidente stato di alterazione psicofisica. Una spiegazione che per il giudice non solo appare non plausibile, ma dimostra anche una “insufficiente presa di coscienza della gravità della vicenda”. Durante l’udienza i difensori delle persone offese, gli avvocati Domenico Eligi, Fabrizio Ridolfi e Fabio Fafone, hanno cercato di opporsi alla richiesta di applicazione pena tramite patteggiamento.
Il magistrato ha inoltre sottolineato come né la giovane età dell’imputato, né l’assenza di precedenti penali, possano essere considerati elementi sufficienti per giustificare l’applicazione delle attenuanti generiche richieste. Anche il comportamento successivo ai fatti, caratterizzato dal tentativo di eludere le proprie responsabilità, ha pesato sulla decisione di non accogliere la richiesta di patteggiamento.
La tragica morte della ventenne Gioia Muliere aveva profondamente scosso la comunità locale, provocando un profondo dolore ai genitori 24enne ma anche a tutte le altre famiglie coinvolte, rendendo ancora più delicata la gestione processuale del caso. Con questo provvedimento, il fascicolo torna ora alla Procura della Repubblica di Avezzano, che dovrà rivalutare la posizione dell’imputato alla luce delle considerazioni espresse dal gip.
Il 24enne è accusato di aver tenuto “una condotta di guida imprudente, negligente e imperita” e di “aver violato le norme che disciplinano la circolazione stradale, in particolare, per aver condotto il veicolo a una velocità di marcia (prossima ai 100 chilometri orari) superiore a quella consentita anche in base alle circostanze del caso concreto dove il limite era di 90, cioè per le strade extraurbane secondarie da ridursi in considerazione dell’orario notturno e del tratto curvilineo della strada, nonché delle insufficienti condizioni di sicurezza degli pneumatici del veicolo condotto”. È poi accusato di “aver guidato in stato di ebbrezza e per non essersi assicurato che fossero utilizzate le cinture di sicurezza”. Sempre secondo il capo d’accusa, “giunto in prossimità dell’incrocio con via Europa, dopo aver superato una curva a sinistra, ha perso il controllo del veicolo impattava contro un muro di cinta posto a destra della carreggiata e così causando la morte della giovane passeggera, con l’aggravante di aver commesso il fatto in stato di ebbrezza alcolica con valore superiore a 1,5 grammi per litro, e cioè 1,87.