Avezzano. Con il trasferimento nella nuova sede a novembre, il corso di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo ad Avezzano compie un salto di qualità: la biblioteca, che in passato esisteva solo parzialmente e senza un vero sistema di gestione, è ora finalmente funzionante. Un risultato ottenuto grazie all’impegno concreto dell’associazione studentesca Universitari in Movimento (UniMov).
Nella precedente sede, infatti, pur essendo presenti dei volumi, mancavano elementi fondamentali per poter parlare di una vera biblioteca: non c’erano ordine, catalogazione né un sistema di prestito. Molti libri erano rimasti negli scatoloni, inutilizzati, presso la biblioteca Irti. Ora, con il nuovo spazio a disposizione, i ragazzi di UniMov hanno dato vita a una biblioteca strutturata: i volumi sono stati ordinati per categorie, catalogati, etichettati e inseriti in un sistema che permette la consultazione e il prestito interno. Il tutto corredato da guide PDF, bacheche illustrative e strumenti pensati per agevolare l’uso quotidiano da parte degli studenti.
Il progetto è stato portato avanti con spirito di squadra e grande senso di responsabilità da un gruppo di studenti che ha deciso di investire tempo ed energie per migliorare concretamente la qualità della vita universitaria. Oltre al presidente di UniMov, Pierfrancesco Maceroni, hanno contribuito in prima linea: Giulia Di Giamberardino, Alessia Balestra, Federica De Carolis, Roberta Della Peruta, Silvia Paris e Francesco Belloni.
“Questo non è solo un gesto simbolico – spiega Maceroni – ma un modo per dimostrare che la rappresentanza studentesca deve essere fatta anche di impegno reale. Abbiamo voluto prenderci cura di questa sede, perché crediamo che solo così si possa meritare attenzione e investimenti. Se vogliamo servizi, dobbiamo anche contribuire a costruirli”. La biblioteca, oggi, non è solo un insieme di scaffali ordinati, ma un vero strumento di studio e crescita, pensato per rispondere alle esigenze quotidiane degli studenti. Un esempio di come il cambiamento, a volte, cominci proprio da chi vive ogni giorno gli spazi universitari.