Avezzano. Autunno carico di grandi aspettative per il futuro della Micron di Avezzano. Il difficile periodo che sta attraversando l’azienda, in un momento in cui la crisi globale lascia poco spazio all’ottimismo, richiede grande attenzione e un dispendio di energie di non poco conto. È quanto emerso dalla conferenza stampa convocata ieri dai sindacati. ” La ripresa dopo le ferie è particolarmente amara poiché lo svilimento va oltre le più pessimistiche previsioni” ha detto il segretario Cisl Antonello Tancredi. “Occorre lavorare uniti per evitare questa desertificazione industriale”‘ ha aggiunto, ricordando che “il 33% dell’economia della provincia è legato a Micron e che per una azione di ripresa occorre oltre alla volontà del management, l’iniziativa politica e 200 milioni di euro”. È di ieri mattina la notizia che il Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, sarebbe stato contattato dal Ministro Passera il quale avrebbe garantito l’apertura di un tavolo di crisi. È Michele Paliani, di Uil, a non usare mezzi termini nell’affermare che “bene che vada ci sarà una cura dimagrante a tre cifre, e il nostro territorio soffrirebbe in modo mortale una situazione di questo genere. Non c’è tempo da perdere occorre lavorare in sinergia con tutti i politici regionali, locali e del governo centrale”. Anche il segretario Fiom, Alfredo Fegatelli, non fa molti giri di parole per sottolinera che “La debolezza di una soluzione industriale sta nel fatto che si fa fatica a capire la reale portata del problema. Se la politica non ascolta occorrono azioni diverse da quelle interlocutorie. Il problema da congiunturale sta diventanto strutturale e non va sottovaluto. Occorre costringere Micron a dirci come intende gestire questa partita giocata con l’handicap dell’obsolescenza del prodotto tecnologico”. Purtroppo Micron produce una tecnologia in “bianco e nero” mentre il mercato chiede un prodotto a “colori”. Il tempo sta per scadere, occorre un intervento del governo regionale, d’intesa con le realtà politiche locali che facciano pressione sulla sensibilità dei politici del nostro governo. Gianluca Rubeo