Marsica. Sono di poco fa le dichiarazioni del presidente della regione Marco Marsilio che ha confermato che l’Abruzzo rimarrà in zona rossa ancora per tutto il fine settimana. E che se il monitoraggio dei dati darà risultati confortanti si potrà pensare a un rientro nella zona arancione nella prossima settimana.
Il presidente ha anche cercato di rassicurare sul fatto che si farà in tempo ad aprire le attività commerciali per le festività natalizie, che da calendario partono con l’Immacolata e quindi l’8 dicembre.
Quando la voce passa però ai rappresentanti di categoria del commercio, il quadro non può che essere dipinto come drammatico. Già questa mattina alcuni commercianti stavano lavorando sulle vetrine per gli addobbi di Natale, ma fino alle dichiarazioni ufficiali del governatore Marsilio, arrivate in serata, nessuno aveva ancora ben chiaro se riaprire o meno.
“Le attività commerciali nella Marsica non hanno mai creato assembramenti”, commenta il presidente di Confcommercio Avezzano, Giuliano Montaldi, “la città di Avezzano si presenta come spettrale, nessuno dice che non si vuole rispettare le regole ma su via Corradini ormai si vede solo il postino che porta le tasse da pagare. Nessuno di noi vuole sminuire l’emergenza sanitaria ma ci troviamo a barcamenarci tra informazioni confuse che rischiano di far morire il commercio che è in crisi, come è sotto gli occhi di tutti”.
Esprime preoccupazione anche Filiberto Figliolini, presidente Confesercenti, che in questi giorni è tornato “alla carica” sul tema dell’abusivismo che pare proprio non fermarsi proprio nei settori più penalizzati da questo secondo blocco. Come quello dell’estetica.
“Il supporto alle estetiste è d’obbligo”, afferma Figliolini, “sono anni che cerchiamo di sensibilizzare la clientela affinché si affidi a professionisti che fanno della loro formazione un punto fermo per offrire serietà e qualità. Quella del lavoro nero è una piaga e ora più che mai la cosa peggiore a cui assistiamo è la mancanza di responsabilità di lavoratori e utenti, ai quali vorremmo far comprendere la gravità di certe azioni in un momento così delicato a livello sanitario. Auspichiamo una riapertura in tempi quanto più brevi possibili in modo che si torni tutti a lavorare e a farlo in sicurezza”.
Riccardo Savella, presidente provinciale della federazione Moda Italia di Confcommercio e presidente regionale del gruppo giovani di Confcommercio, si fa portavoce anche del settore dell’abbigliamento, uno dei più in sofferenza. “Non abbiamo avuto alcun riscontro sui contagi avvenuti nei negozi”, dice Savella, “i commercianti hanno avuto delle regole e le hanno rispettate. Non si sta tenendo minimamente in considerazione il fatto che il sistema economico è ormai al collasso e noi non possiamo che segnalarlo. Siamo stati completamente lasciati a noi stessi. Ed è incomprensibile come nessuno sollevi l’emergenza economica che si sta sommando a quella sanitaria. I commercianti meritano rispetto, non si può pretendere che stiano lì ad attendere comunicazioni che arrivano alle 18. Riscontriamo come nessuno nella maggioranza e nessuno nell’opposizione alzi la voce di fronte al fatto che la stagione invernale è praticamente quasi completamente saltata. Noi non dobbiamo competere con Amazon perché ognuno ha la sua fetta di clienti e potenziali tali ma le aziende le devono far tornare a lavorare liberamente”.
In questi ultimi mesi le associazioni di categoria stanno cercando anche di supportare le attività commerciali a mettersi in rete per rimanere in contatto con i propri clienti e per cercare un’alternativa nell’e-commerce e nelle vendite sui social. Ma spesso è proprio la mancanza di comunicazioni efficaci e che diano tempistiche certe sull’apertura che scoraggiano chi invece sa che la propria attività ha il valore aggiunto proprio nel contatto diretto con il cliente.
La situazione non è migliore nemmeno nelle località di montagna che proprio a dicembre si popolano di persone che arrivano da fuori e che permettono a tante piccole botteghe di andare avanti.
“Ovindoli è diventato un paese fantasma”, commenta Barbara Marchetti del forno Pancaffè La Pineta. “gli abitanti già non sono molti ma ora in tanti si sono messi in quarantena e il paese è deserto”. Marchetti ha rilevato la sua attività dieci anni fa. “Fino ad ora eravamo riusciti a compensare il poco guadagno della settimana con il week end, con i turisti e con i romani che arrivavano nelle loro seconde case in montagna. Di fronte alla chiusura della regione la situazione è precipitata. Ci sono stati giorni in cui abbiamo dovuto buttare quanto lavorato. E non so cosa accadrà se davvero il governo impedirà di raggiungere durante le feste le case in montagna. Stiamo iniziando a lavorare con le consegne a domicilio ma comunque la situazione rimane drammatica”.
Un messaggio di speranza arriva da Aielli. Virginia Cordone è un’artigiana della moda. Da quattro anni ha creato una linea da donna, “Virgo Italia”, completamente realizzata a mano e ad oggi si affida alle vendite on line tramite i social. Virginia ha rilevato insieme a suo fratello Luigi l’attività di famiglia nata nel 1956 come Sartoria Cordone. Le loro creazioni hanno raggiunto numerosi paesi nel mondo.
“Il messaggio che vorremmo arrivasse a tutti in questo momento”, aggiungono i fratelli Cordone, “è quello di fare acquisti nel proprio paese o nella propria città, anche in modalità on line, di prodotti che siano esclusivamente Made in Italy”.