Avezzano. Sulla vicenda dei due fratelli magrebini, titolari di una ditta edile molto nota nella Marsica, secondo l’accusa dei carabinieri investiti nella serata di mercoledì a Trasacco da A.T., intervengono i legali dei fratelli, l’avvocato Pietro Lanzi Palladini e l’avvocato Cinzia Basilico, entrambi del Foro di Avezzano.
“Nel rispetto del diritto di cronaca, diverso dal diritto di critica, la nostra iniziativa”, spiega l’avvocato Lanzi Palladini, “si è resa doverosa non fosse altro perché da tre giorni stiamo assistendo ad una incessante attività di comunicazione con il pubblico, sia da parte del difensore di A.T., sia da parte di quest’ultimo, che richiama alla mente l’antico brocardo latino excusatio non petita accusatio manifesta”.
Allineata con le argomentazioni del collega, anche l’avvocato Cinzia Basilico che dichiara: “Ci risulta, sulla base dei primi rilievi eseguiti per parte dei carabinieri di Trasacco, intervenuti nell’immediatezza dell’investimento, che i fatti, in verità, si siano svolti in maniera completamente diversa da quella narrata dall’avvocato Verdecchia nei giorni scorsi ai mass media”. L’automobilista sostiene infatti secondo il proprio legale che non ci sarebbe stato alcun investimento. Ma per ora il conducente dell’auto deve rispondere di lesioni. “Ad ogni buon conto”, continuano i legali dei marocchini, “noi crediamo fortemente di come solo le aule giudiziarie siano il luogo deputato a far emergere la verità e, di conseguenza, confidiamo nel fatto che l’Autorità competente saprà fare buon governo ed uso degli elementi che saranno imparzialmente raccolti nel corso delle indagini. Alla fine il tempo sarà, come sempre, galantuomo”, conclude Basilico.