Avezzano. «Mamma io sto bene, c’è stato un incidente ma non preoccuparti». E’ la telefonata di arrivata a poche ore dall’attentato a casa Luzi dal giovane militare rimasto ferito in un agguato avvenuto nel settore nord dell’area di competenza del Regional Command West che è sotto il comando della Brigata Sassari. Marco Luzi ha chiamato i suoi genitori in ansia nella loro abitazione di via Pio La Torre e ha provato a rassicurarli facendo sentire la sua voce. «Vi ho telefonato solo per non farvi stare in pensiero se sentirete qualche notizia in merito in tv». Il padre Roberto ha avuto piccolo malore, riprendendosi subito, mentre la mamma Antonella Carbonelli, alla fine, ha tirato un sospiro di sollievo nel sapere che suo figlio stava bene. Nell’attacco Marco è stato colpito da una scheggia al torace ma è stato salvato dal giubbetto antiproiettile. «Ora siamo più tranquilli», ha affermato la mamma, «appena l’ho sentito era molto provato, poi sono stata contattata dalle alte cariche dell’esercito che mi hanno ulteriormente rassicurata. Non mi ha spiegato molto al telefono, anche perché alcune cose non possono essere dette apertamente». Il convoglio attaccato era scortato da personale e mezzi della task force Center, del sessantaseiesimo Reggimento aeromobile Trieste rinforzata da personale del V Reggimento Genio, dell’Esercito statunitense e delle forze di sicurezza afghane. Il militare avezzanese è rimasto contuso e l’autista afghano ferito. Sono stati trasferiti in elicottero all’avamposto del 151esimo Reggimento Sassari a Bala Murghab. Numerose le dimostrazioni di affetto e solidarietà nei confronti della famiglia avezzanese. In visita a casa Luzi anche il primo cittadino di Avezzano, Antonio Floris. «Sono anni che conosco la famiglia Luzi», ha spiegato, «sono stati miei pazienti per molto tempo. Appena ho saputo la notizia, sia come primo cittadino, sia per la conoscenza che mi lega a loro, li ho contattati e poi gli ho fatto visita per avere informazioni maggiori sulla salute del giovane Marco. Mi hanno rassicurato e li ho sentiti sollevati nonostante il forte spavento». Il senatore Filippo Piccone, sindaco di Celano, ha espresso sentimenti di sincera solidarietà e vicinanza al soldato Luzi. «A lui, come a tutto il personale preposto al mantenimento e al rispetto della pace», ha aggiunto Piccone, «rinnovo la mia personale gratitudine, e quella altrettanto sincera di tutti gli abruzzesi, per l’insostituibile contributo apportato quotidianamente a difesa delle libertà e della sicurezza». Anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, è voluto stare vicino simbolicamente alla famiglia Luzi. «Esprimo la mia più completa e sentita vicinanza a Marco e alla sua famiglia», ha precisato Del Corvo, «gli auguro che affrontino con lo stesso coraggio e forza di ogni giorno questo difficile momento che auspico passi al più presto». Giovedì mattina, subito dopo l’attacco al convoglio italiano, il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, in visita in questi giorni a Herat dove si trovano gran parte dei militari italiani in missione in Afghanistan, ha voluto far visita al giovane avezzanese ferito. Con lui c’era anche il comandante di Rc-w, generale di brigata Luciano Portolano, comandante della Brigata Sassari, che poi ha contattato la famiglia ad Avezzano per tranquillizzarla sulle buone condizioni di Marco.