Cappadocia. E’ tornato nella sua Cappadocia, quella da dove era partito il padre Augusto per andare a lavorare ad Avezzano e dove tornava insieme ai fratelli l’estate per incontrare gli amici e i parenti rimasti. L’ultimo viaggio di Vittorio Sterpetti, imprenditore di 48 anni scomparso ieri, è stato accompagnato da centinaia di persone che si sono volute stringere intorno alla famiglia in un momento di profondo dolore come quello che sta attraversando. La chiesa parrocchiale di Cappadocia a stento è riuscita a contenere i tanti parenti, amici e conoscenti arrivati per prendere parte al funerale. “Diamo l’ultimo saluto a Vittorio a Cappadocia dove sono le sue radici a cui lui era sempre legato”, ha precisato don Antonio Sterpetti durante l’omelia, “sono afflitto io, suo cugino, sono addolorati la moglie, i figli, la mamma e i fratelli. Lo piangono tutte le persone di Tagliacozzo dove era conosciuto e i tanti amici di cui Vittorio era circondato e tra i quali suscitava allegria. Vittorio e Luisa hanno dato origine a una bella famiglia. Fino a quando la salute lo ha assistito ha operato nel suo campo con stima. Pur sgomenti e afflitti per la sua morte precoce da cristiani ci lasciamo guidare dalla speranza. San Cipriano quando stava per essere decapitato disse di guardare bene a chi gli tagliava la testa perché gli permetteva di andare in cielo. Guardiamo la morte pensando all’immortalità. La nostra patria è il cielo. Affrettiamoci con tutto l’entusiasmo a raggiungere l’aldila. Possa proteggere Santa Lucia gli occhi del corpo e ci dia la luce della mente per guardare la realtà”. E vicino alla moglie Luisa Maiolini, al figlio Augusto di 20 anni e alla figlia Valeria di 13 c’erano i fratelli di Vittorio, Leonardo e Antonio, la mamma, i nipoti, i dipendenti della concessionaria, i rappresentanti e i tanti conoscenti. Dopo le esequie Vittorio è stato sepolto nel cimitero del paese dove riposa anche il padre Augusto.