Avezzano. Azione di lotta all’abusivismo edilizio nella Marsica. La procura di Avezzano ha avviato una serie di interventi volti a ripristinare la legalità in tale ambito. Infatti i dati sull’abusivismo edilizio in Italia raccontano un fenomeno radicato da Nord a Sud, seppur con rilevanti differenze.
La situazione negli ultimi anni è peggiorata per l’immobilità della politica, ma anche per la difficoltà burocratiche e giuridiche per il ripristino della legalità. Insomma, c’è una parte d’Italia che resiste alle ruspe. Ciò non potrà più avvenire nella Marsica. Tempi duri quindi per chi realizza strutture non in regola nel territorio ma soprattutto per chi si rifiuta di mettersi in regola.
Le prime ruspe sono entrate in azione alla periferia di San Benedetto dei Marsi. E’ alle porte del paese che si trovava infatti un manufatto di circa 350 metri quadri per il ricovero di animali, frutto di un abuso edilizio. La storia è datata nel tempo. Visto che la sentenza che ordinava la demolizione del manufatto era stata emessa nel lontano 2009 dal Tribunale monocratico di Avezzano e visto che per dieci anni l’ordine di demolizione impartito è rimasto nel dimenticatoio e la struttura in piedi, ha preso in mano la situazione la procura di Avezzano.
Il proprietario per evitare l’esecuzione in danno da parte della Procura della Repubblica, ha proceduto autonomamente alla demolizione del manufatto. Il caso di San Benedetto dei Marsi, è solo l’inizio. Fa parte difatti di un programma avviato dal procuratore Andrea Padalino, che prevede la demolizione, nelle prossime settimane, di altre strutture abusive che deturpano l’ambiente e che sono pericolose.
Un fabbricato realizzato ai piedi del Monte Salviano, all’interno del paesaggio naturalistico che rappresenta una perla ambientale del Centro Italia. Nei prossimi mesi è invece prevista la demolizione di una decina di manufatti abusivi edificati nel territorio marsicano.