Avezzano. I consiglieri d’opposizione puntano il dito contro l’amministrazione Di Pangrazio: “cambia pelle e ripudia il civismo”. Alla luce dell’imminente costituzione in consiglio comunale di gruppi legati a partiti politici gli esponenti della minoranza hanno accusato il sindaco, Gianni Di Pangrazio, di non avere più una squadra civica.
“A due anni e mezzo dalle elezioni”, hanno spiegato i consiglieri comunali Alfredo Mascigrande (Noi con l’Italia), Tiziano Genovesi, Lorenza Panei (Partito democratico), Goffredo Taddei (Forza Italia) e Iride Cosimati, “giunta a metà del proprio percorso amministrativo, dopo aver isolato la città dal contesto politico regionale e nazionale e averla relegata ai margini dalle dinamiche politiche che contano, finalmente l’amministrazione comunale di Avezzano cambia pelle e ripudia il civismo”. Il cambio di rotta dell’amministrazione comunale secondo gli esponenti dell’opposizione è quindi qualcosa che in molti si aspettavano anche se Di Pangrazio e i suoi hanno sempre rivendicato l’appartenenza al civismo e non ai partiti.
“È incredibile quanto sconcertante”, hanno continuato i consiglieri comunali di minoranza, “la capacità camaleontica di certi consiglieri di maggioranza di questa amministrazione i quali, dopo essere stati eletti sotto la bandiera del civismo e aver demonizzato ogni forma di appartenenza politica agitando, oltretutto, lo spauracchio di gestioni leaderistiche, troppo poco legate, secondo loro, al territorio marsicano, si ritrovino poi a smentire se stessi fino ad affermare che nell’interesse della città, il confronto politico è necessario perché altrimenti prevalgono i personalismi”. I consiglieri Mascigrande, Genovesi, Panei, Taddei e Cosimati plaudono quindi ai colleghi di maggioranza per aver reso nota la loro appartenga politica.
“Ben svegliati e benvenuti a bordo ci verrebbe da dire meglio tardi che mai”, hanno concluso i consiglieri d’opposizione, “dal civismo al cinismo il passo è stato breve, ma fa piacere sapere che almeno sulla questione della necessità del confronto politico siamo tutti d’accordo. Tuttavia si apre ora una questione non irrilevante sull’appartenenza politica della maggioranza. Appartenenza politica della quale, i consiglieri civico-dissidenti, dovrebbero rendere conto innanzitutto ai propri elettori”.