Avezzano. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale di Avezzano nei confronti dell’imprenditore marsicano Maurizio Graziani, accusato di riciclaggio. La sentenza di primo grado aveva dichiarato Graziani non colpevole, ritenendo che il fatto non costituisse reato. In primo grado era stato assolto anche un altro imprenditore, nei confronti del quale la procura non ha fatto appello.
Il caso aveva visto un appello del procuratore generale che aveva contestato l’assoluzione, sostenendo che vi fosse la sussistenza di un “dolo eventuale” da parte di Graziani. L’accusa si basava sul presunto investimento di ingenti somme di denaro da parte di Graziani in beni immobili, tra cui il “Cinema Astra” e l’ex “Concessionario Opel” di Avezzano, ora sottoposti ad amministrazione giudiziaria. L’investimento, che ammonta a oltre sette milioni di euro, era stato ritenuto sospetto, con l’accusa che la provenienza delle somme fosse di natura illecita.
La vicenda aveva avuto origine tra il 2018 e il 2019, a seguito delle indagini della Guardia di Finanza della Procura di Padova, che avevano coinvolto diversi coimputati, già processati in primo grado. Alla fine del 2020, il caso era stato trasmesso alla Procura di Avezzano per competenza territoriale.
La Corte ha condiviso l’analisi dei fatti proposta dal difensore dell’imprenditore, l’avvocato Roberto Verdecchia, confermando l’assoluzione dell’imputato.
La sentenza definitiva chiude quindi il caso, con l’imprenditore Graziani che esce completamente scagionato dalle accuse di riciclaggio.