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L’impianto a biomasse si farà, riparte l’iter per la realizzazione del progetto di Powercrop

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
10 Marzo 2013
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L’Aquila. Il progetto per realizzare il centrale a biomasse riparte. Dopo le polemiche e la mobilitazione sociale degli anni passati, stavolta sembra che la riconversione dell’ex zuccherificio di Celano ci sarà.

L’incontro in Prefettura. E’ quanto emerso nell’incontro ufficiale avvenuto all’Aquila, negli uffici della Prefettura, venerdì e che ha visto la partecipazione di tutti gli enti interessati, dalla Regione alla Provincia, fino al Comune di Avezzano rappresentato dal sindaco Gianni Di Pangrazio. Erano presenti anche rappresentanti della Powercrop, che realizzerà l’impianto, e i sindacati che hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro. Il Prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, ha convocato l’incontro in quanto commissario ad acta per la riconversione dello zuccherificio di Celano. Al termine dell’importante vertice la Prefettura ha stilato un documento con l’esito dell’incontro secondo cui c’è “la volontà condivisa di confermare gli impegni assunti con l’accordo di riconversione produttiva sottoscritto il 19 settembre 2007 addivenendo nel sito industriale del Comune di Avezzano al confine con la frazione Borgo Incile, alla realizzazione di una centrale a biomasse alimentata da cippato prodotto da filiera e da forestazione locale”.

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Il sindaco Di Pangrazio. Secondo il documento della Prefettura, il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, non si sarebbe opposto alla riapertura dell’iter e alla realizzazione del contestato impianto. Nel documento, infatti, si afferma che il sindaco ha “rappresentato la necessità di illustrare preventivamente alla popolazione e alle Associazioni ed ai Comitati spontaneamente sorti in occasione della progettata realizzazione della centrale, tutti gli aspetti attinenti le caratteristiche tecniche del progetto e le competenze specifiche dei soggetti della sua corretta e legittima attuazione, in modo da fornire rassicurazioni alla popolazione medesima sulla non pericolosità per l’ambiente e per la salute dei cittadini dell’impianto di cui si tratta».powercrop comitato anti centrale protesta

Equilibri in Comune. Ora sarà necessario riconvocare una nuova conferenza dei servizi, il cui iter non fu portato a termine a causa delle proteste portate avanti dalle associazioni e dai consiglieri comunali di Avezzano, tra cui in prima fila l’attuale assessore all’Ambiente Roberto Verdecchia che, allora esponente di opposizione, si scagliò contro il progetto innescando una battaglia senza precedenti. Ora in Comune potrebbe crearsi un incidente diplomatico sulla vicenda che potrebbe mandare su tutte le furie l’assessore Verdecchia, che ha proprio la delega all’Ambiente, e i consiglieri che lo sostengono, oltre a quelli che all’epoca si dissero assolutamente contrari alle trattative per la realizzazione dell’impianto. Anche il consigliere Regionale Giuseppe Di Pangrazio, ella scorsa legislatura consigliere di opposizione insieme a Verdecchia, aveva combattuto duramente il progetto e promosso una risoluzione per “la salvaguardia dell’ambiente e del territorio marsicano».

L’inchiesta. Sulla vicenda Powercrop era anche scattata un’inchiesta della magistratura. La Procura della Repubblica dell’Aquila ha infatti acquisito all’inizio dello scorso anno, tramite i carabinieri del nucleo ambientale, atti riguardanti le audizioni tenutesi in Regione per l’autorizzazione della centrale Powercrop.

L’impianto. A Celano furono assegnati 45 milioni di euro per smantellamento dello stabilimento, gli ammortizzatori sociali e la riconversione. A novembre del 2007 ci fu il protocollo d’intesa tra la società Sadam e il governo italiano e a settembre dello stesso anno la firma per la riconversione con l’impianto a biomasse. La riconversione riguardava, oltre allo stabilimento di Celano, anche quelli di Castiglion Fiorentino (Arezzo), Russi (Ravenna), Fermo (Ascoli Piceno) e Villasor (Cagliari), nonché le relative aree agricole, precedentemente dedicate alla produzione di barbabietole da zucchero, dove verranno implementate coltivazioni “no food” per la produzione di biomasse e oli vegetali. Gianluca Rubeo

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