Avezzano. Secondo le prime stime dell’Istat, nel 2020 il PIL italiano ha registrato una diminuzione dell’8,8% rispetto al 2019. Si tratta indubbiamente di una contrazione profonda che ben sintetizza l’impatto negativo che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla nostra economia e sulle nostre vite. La perdita calcolata dall’Istat è però ben più contenuta rispetto al -12,8% prospettato ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale che attribuiva al nostro Paese la peggiore performance tra i paesi industrializzati. Al solito, secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’enorme caduta del prodotto interno lordo dell’Italia era da ricondurre alle caratteristiche del suo sistema produttivo e, in particolar modo, all’alto numero di micro e piccole imprese.
Il dato di pre-consuntivo dell’Istat dimostra quanto questa visione sia scorretta e frutto di un pregiudizio. Nel 2020 infatti la contrazione del nostro PIL risulta allineata a quella della Francia e risulta più contenuta rispetto a quelle di Spagna a Regno Unito, paesi nei quali la dimensione media delle imprese è maggiore che in Italia.
Dati confortanti, commenta Fabrizio Belisari, direttore della Cna di Avezzano, seppur coscienti del fatto che la ripresa del comparto artigiano e della micro impresa in generale non sarà affatto facile dopo gli effetti devastanti creati dall’emergenza Covid; effetti al tempo stesso economici, sanitari e sociali. Confidiamo in un 2021 da identificare come anno della ripartenza per le nostre imprese e di una intensa attività di programmazione e progettazione per le stesse alla luce delle risorse contemplate nel Recovery Plan