“Le aree interne e montane dell’Abruzzo non possono essere considerate come un problema o un fardello, ma come il vero cuore della regione. È fondamentale un cambio di prospettiva: i territori montani sono un’opportunità di sviluppo e crescita, ma per questo servono politiche reali e una governance che metta al centro le esigenze dei cittadini. Dobbiamo superare la logica degli annunci spot e dare risposte concrete a chi decide di vivere e investire in questi luoghi”.
Lo ha dichiarato Lorenzo Berardinetti, presidente di Uncem Abruzzo, in un evento che ha fatto il punto sull’applicazione della Legge regionale 32/2021. Berardinetti ha sottolineato l’urgenza di misure efficaci per contrastare lo spopolamento.
“La legge attuale è un buon punto di partenza, ma la sua attuazione richiede risorse adeguate e una visione coordinata. Non basta una norma, serve un sistema che supporti i sindaci e le comunità locali”, ha affermato Berardinetti, “i temi della denatalità, della carenza di servizi e della mancanza di lavoro sono criticità strutturali che necessitano di un intervento immediato e integrato. Dobbiamo incentivare la natalità e la residenza, potenziare i servizi sanitari e scolastici e creare una fiscalità di vantaggio per le imprese. Il rilancio del patrimonio immobiliare e la semplificazione burocratica sono passaggi indispensabili”.
“Il confronto è stato importante perché le proposte fatte sono ancorate alla realtà e mostrano la strada da seguire. La creazione di una cabina di regia regionale e il rafforzamento del ruolo delle Province possono garantire un raccordo più efficiente tra le politiche regionali e le esigenze dei territori. Le aree interne, con il loro patrimonio naturale e culturale, possono essere il motore di un’economia sostenibile e radicata. Il nostro obiettivo è renderle luoghi in cui si possa vivere bene, lavorare e guardare al futuro con fiducia”.