Avezzano. “Stanno iniziando a morire gli avanotti nel canale di Fucino”, denuncia l’ASD Crisalide, associazione marsicana di pesca sportiva. Si tratta dei piccoli pesci nati in questa stagione, che non sopravvivono più nelle acque impoverite e surriscaldate dei canali irrigui. “A breve forniremo aggiornamenti – afferma l’associazione – ma intanto si continua a irrigare. Sappiamo bene che nessuno li fermerà: sono determinati a compiere la strage definitiva, per eliminare quelli che considerano i loro ‘nemici’.”
Una presa di posizione netta, che riaccende i riflettori sul drammatico stato di salute del sistema idrico del Fucino, già duramente provato nell’estate 2024 da una moria di pesci che aveva scosso l’intera comunità locale.
A distanza di un anno, la situazione appare ancora più compromessa.
Eppure, nonostante il divieto ufficiale di irrigazione nei weekend, nel Fucino sono stati più volte avvistati soggetti intenti a violare l’ordinanza. Anche in questi giorni si continua a prelevare dai canali in secca quel poco d’acqua che resta, incuranti della moria di pesci e del degrado ambientale che ne consegue. Un’acqua ormai contaminata, dove galleggiano corpi in decomposizione e rifiuti di ogni genere, che finisce direttamente sulle colture. Un rischio serio anche per la sicurezza alimentare.
Particolarmente cruda è la descrizione delle dinamiche della moria: “I piccoli avanotti muoiono per primi, per carenza di ossigeno nell’acqua – spiega l’ASD Crisalide –. I pesci più grandi resistono qualche ora in più tentando di rifugiarsi nel fango, ma la carenza d’acqua li condanna a morire arsi vivi dal sole. Sono morti orribili, incredibile quanta crudeltà.”
A testimoniarlo, ci sono alcune foto sconcertanti, che nelle ultime ore stanno facendo il giro del web e alimentando l’indignazione di cittadini e operatori del territorio. Immagini forti, che documentano una crisi ambientale ormai sotto gli occhi di tutti.
“La distruzione del Fucino – dichiarava già lo scorso anno l’ASD Crisalide – è in corso da tempo. E chi dovrebbe intervenire continua a tacere.”