Sono ben 25 anni che l’attività della rianimazione contribuisce a rendere la Clinica di Lorenzo di Avezzano un luogo in cui la sicurezza dei pazienti è sempre al primo posto.
Dal 1997 la Casa di Cura è dotata di un reparto di rianimazione che è attivo 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, con un organico di medici ed infermieri che garantiscono la continuità delle cure, programmate ed in emergenza per i pazienti ricoverati.
“Tale servizio”, ha dichiarato la proprietaria della Casa di Cura Lucia Di Lorenzo, “è imprescindibile per l’erogazione di prestazioni sanitarie ad alta complessità come la chirurgia bariatrica per il trattamento dell’obesità, la protesica ortopedica, la chirurgia oncologica, la chirurgia dei pazienti con gravi patologie cardiologiche e respiratorie. Nonostante sia un costo davvero ingente, credo sia una necessità prioritaria garantire questo servizio ai pazienti, se vogliamo erogare prestazioni di qualità e in sicurezza”.
Il reparto è diretto dal dottor Salvatore Petroni, Anestesista Rianimatore ed ha assistito, in questi 25 anni, circa 2500 pazienti, di cui il 30% post-operatori e il 70% di rianimazione.
“La presenza di un reparto di Terapia Intensiva e Rianimazione funzionante h24, e non “à la demande” come avviene in molte case di Cura, è un unicum nel panorama locale e una realtà perlomeno rara nel panorama nazionale. Il servizio, che portiamo avanti da anni con dedizione e sacrificio”, ha dichiarato il dottor Petroni, “si avvale di tutte le procedure avanzate che caratterizzano un reparto di Terapia Intensiva, come ad esempio la ventilazione meccanica invasiva, la ultrafiltrazione continua, il monitoraggio emodinamico avanzato”.
“Avere a disposizione un tale reparto”, ha continuato, “consente di lavorare con maggiore sicurezza anche nelle condizioni di rischio, di eseguire interventi di elevato grado in pazienti ad alta complessità, nonché di gestire in urgenza e in emergenza i pazienti ricoverati che vanno incontro a gravi acuzie mediche o a complicanze post-operatorie. Nel nostro reparto abbiamo curato centinaia di pazienti con sepsi, scompenso cardiaco severo, insufficienza respiratoria acuta, complicanze post-operatorie di vario tipo. Riteniamo, da anestesisti rianimatori, che la Terapia Intensiva sia essenziale in contesti dove si esegue chirurgia ad alta complessità come la bariatrica (concetto ribadito tra l’altro dalle linee guida e dalle buone pratiche assistenziali), e sia inoltre una condizione di fondamentale autosufficienza nella gestione del paziente medico, che, salvo rare eccezioni in cui noi stessi provvediamo al trasferimento, può essere curato in clinica anche in caso di aggravamento delle condizioni”.
“Inoltre”, ha concluso, “la presenza di una Rianimazione interna alla struttura, ha consentito di implementare e standardizzare la procedura di emergenza interna con un numero unico dedicato, il 333, che attiva automaticamente il soccorso del paziente ricoverato da parte del rianimatore di turno e dell’infermiere di rianimazione, consentendo di ridurre le morti e i danni seguenti all’arresto cardiaco intraospedaliero.
“A volte i pazienti non sanno che siamo dotati di questo fondamentale servizio; pertanto, riteniamo ne vada data opportuna diffusione. Sarebbe giusto”, ha dichiarato Lucia Di Lorenzo, “che la ASL riconoscesse l’importanza dell’attività che svolgiamo e la qualità che garantiamo, ma forse è chiedere troppo…”.