Villavallelonga. E’ bufera sulla tradizionale sagra della pecora nei Prati d’Angro. La manifestazione, giunta quest’anno alla 56esima edizione, potrebbe essere a rischio proprio alla luce degli incendi avvenuti nei giorni scorsi in alta montagna. Nei giorni scorsi c’è stato un botta e risposta tra l’amministrazione comunale di Villavallelonga e l’opposizione. Il sindaco Leonardo Lippa e i suoi hanno assicurato che sarà presente sul campo protezione civile, coordinamento tra comitato organizzatore e amministrazione comunale per regolare nel miglior modo possibile il passaggio delle auto fino ai Prati d’Angro, unità mobili anti incendio messe a disposizione dal parco e dal corpo carabinieri – forestali e cisterna del Cam. Ma per l’opposizione, però, “è singolare che i sindaci della Marsica, in considerazione delle condizioni di estrema siccità e dei numerosi incendi, stanno predisponendo ordinanze di divieto di accensione di fuochi, mentre nel comune di Villavallelonga, sembrano continuare i preparativi per la manifestazione”. Sulla vicenda è intervenuta anche la Stazione ornitologica Abruzzese che ha chiesto al parco “di spostare l’evento nei pressi del paese in luoghi idonei. In trepidazione per gli incendi di Campo Imperatore, Collelongo ecc siamo rimasti allibiti nell’apprendere che si intende realizzare domenica prossima 13 agosto la Sagra della Pecora nel cuore del Parco d’Abruzzo, ai Prati d’Angro, a poche centinaia di metri da quelle foreste vetuste che hanno ricevuto il riconoscimento dell’Unesco.
Nella giornata di ieri il WWF ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila un atto di intervento di parte offesa a firma del vicepresidente nazionale, Dante Caserta, nominando difensore di fiducia l’avvocato Francesco Febbo. Il WWF è intenzionato a seguire attentamente l’inchiesta avviata dalla magistratura aquilana in merito al vasto incendio sviluppatosi dal 5 agosto a Campo Imperatore, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in località Fonte Vetica. L’Associazione aveva peraltro già presentato un esposto in merito al motoraduno svoltosi il mese scorso sempre a Fonte Vetica, sulla cui modalità erano stati sollevati moltissimi dubbi. “Siamo intenzionati a dare il nostro contributo affinché emergano le responsabilità in merito a quanto accaduto”, dichiara Luciano Di Tizio, delegato del WWF Abruzzo. “L’inchiesta della magistratura dovrà accertare le responsabilità dei singoli, a partire da quanti sarebbero indagati per aver acceso fuochi poi sfuggiti al loro controllo, ma anche ricostruire la vicenda dal punto di vista delle autorizzazioni, delle misure di prevenzione e della vigilanza. Il danno che è stato causato è gravissimo: in due giorni sono andate distrutte praterie d’alta quota che costituiscono habitat naturali protetti a livello nazionale e internazionale. Inoltre vi è stato un danno di immagine, e quindi economico, pesantissimo: per l’ennesima volta l’Abruzzo, che si presenta come una meta turistica per italiani e stranieri, è stato su tutti i media non per la valorizzazione, ma per la distruzione del suo patrimonio naturale”.
L’azione giudiziaria, però, non può esaurire l’impegno di quanti hanno a cuore la natura e l’economia della nostra regione. Quanto è accaduto a Campo Imperatore è la conseguenza di un approccio sbagliato al turismo, specialmente a quello nelle aree naturali protette. “C’è bisogno di un ripensamento e di un cambio di rotta”, conclude Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. “A partire dagli Enti Parco, vanno trovati la forza e il coraggio di iniziare a regolamentare maggiormente i flussi turistici indirizzandoli e guidandoli in modo da rappresentare un aiuto per la tutela della natura e non un problema. Gli impatti ambientali del turismo sono studiati da decenni e si sa bene come coniugare turismo e conservazione: invitiamo le aree protette presenti in Abruzzo a farsi promotrici di un confronto aperto per fare in modo che gli studi condotti e le certificazioni acquisite in questi anni escano dal campo della semplice teoria e si tramutino in pratica quotidiana”.
In tal senso appare allarmante l’intenzione, a dispetto della emergenza che sta vivendo l’Abruzzo intero, di consentire comunque l’effettuazione tra pochi giorni, il 13 agosto, della Sagra della Pecora nei Prati d’Angro a Villavallelonga nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, a ridosso degli incendi di Collelongo. Anche in questa area, in caso di grande afflusso di persone, sarebbe difficilissimo garantire condizioni di sicurezza e l’evento terrebbe comunque bloccato un mezzo anti-incendio (si vedano nell’allegato un sunto sulle regole da rispettare per tali iniziative) proprio nei giorni in cui più questi mezzi sono indispensabili in azione.