Goriano Sicoli. Il custode della pietra misteriosa, Luigi Bucciarelli, nel senso che trascorre il tempo della vita placidamente seduto nel muretto a fianco della stessa, non ha dubbi: “Ci tagliavano le teste gli antichi”.
Prima, questa pietra era su, nella attuale chiesa di Santa Maria Nova, ma che ancor’ prima era un castello dei Conti di Celano, con le sue segrete ed il suo carcere, ed anteriormente ancora il luogo era dei Longobardi.
Poi, sempre per il dire di Luigi, durante alcuni lavori è stata riposizionata altrove nel borgo, e soltanto negli ultimi anni è stata ricollocata nella posizione attuale in via della Corte nel lato nord della prima cinta muraria come si evince dalle foto.
Effettivamente è un catino di pietra, un lavoro antico di scalpello, abbastanza grossolano, ci proviene certamente dai secoli lontani, ha scavata una semiluna adatta a contenere il collo di una persona, come una primitiva ghigliottina, e, davvero, esiste un opposto foro di uscita dell’ipotetico sangue affinché non provocasse una pozzanghera sul fondo, restando la testa mozzata dalla spada dentro al recipiente.
Per altra ipotesi potrebbe trattarsi di una pietra del supplizio ove la punizione consisterebbe nel restare costretto con la testa all’interno, per un periodo determinato e con un altra pesante pietra sopra che impedisca di liberarsi. Ancora è possibile che sia un antichissimo dispositivo medico, od anche, igienico, oppure servisse per qualche particolare lavorazione di una qualche tecnica ora perduta.
In ogni modo nessuno può con certezza affermare per quale finalità è stata così costruita, altrettanto non si conosce se esiste in un unico esemplare solo a Goriano Sicoli oppure se, magari, sia presente qualcosa di simile negli altri comuni della Contea.
Non è altresì certo che sia un prodotto medievale come siamo facilmente abituati a pensare delle pietre dei nostri borghi, perché poi in gran parte le pietre lavorate sono riutilizzi provenienti dalle precedenti città romane, e presso Goriano sorgeva Statulae, lungo la consolare con le sue taverne, non potendosi neanche questo escludere . Il mistero storico dovrebbe, pertanto, essere risolto dagli esperti, nel frattempo, i visitatori del borgo propendono per la ipotesi del signor Luigi e frequenti ormai con la testa dentro al catino attendono il click della foto ricordo invece che la spada del boia.