L’Aquila. Lo sfondo è lo scenario suggestivo che solo la natura del Parco Nazionale del Gran Sasso sa offrire. Lei è una lupa e il suo è l’aspetto di una dominatrice. Le sue sono orecchie dritte.
Lo scatto è prezioso ed è stato realizzato dal fotografo naturalista e guida escursionistica Luigi Tassi, amante dei monti d’Abruzzo e conoscitore degli animali che li popolano.
E che non è difficile incontrare quando si frequentano posti di questo tipo. I lupi sono animali diffidenti, sarebbe impossibile avvicinarli, hanno una distanza di sicurezza dall’uomo di almeno 500 metri. Una diffidenza che viene risparmiata solo quando catturano la loro preda.
La foto è stata scattata esattamente un anno fa. Da una distanza di circa 800/mille metri: il teleobiettivo è da 800 millimetri.
Da uomo di montagna, che la rispetta per quello che è, Tassi non ci ha voluto svelare il luogo preciso in cui è stata scattata l’immagine. Perché la natura e i suoi abitanti vanno rispettati e lasciati in pace.
Nella foto, il lupo, presumibilmente un esemplare femmina, tiene strette tra le zanne le corna di un camoscio. E una volta raggiunta l’area in cui l’animale si trovava, erano chiari i segni che testimoniavano la fine di un pasto di un branco di lupi.
Animali affascianti, che ci piace immaginare solitari ma che in realtà rispettano regole precise di organizzazione sociale all’interno del loro branco, che sono scalfite nella storia della loro razza.